ITALIA, POPOLO DI EMIGRANTI: 5,6 MILIONI VIVONO ALL’ESTERO
NELL’ANNO DEL COVID UN INCREMENTO DEL 3%
Cresce sempre di più la comunità di italiani residenti all’estero. Questo è indubbiamente il dato più significativo che emerge dalla XVI edizione del Rapporto Italiani nel Mondo redatto dalla Fondazione Migrantes.
I cittadini, con passaporto italiano, che vivono oggi all’estero, sono oltre 5milioni e mezzo (5.652.080) il 9,5% degli oltre 59,2 milioni di italiani residenti in Italia.
Il nostro Paese ha perso quasi 384 mila residenti sul proprio territorio (dato Istat), mentre ne ha guadagnati 166 mila all’estero (dato AIRE): un aumento di presenza all’estero del 3% nell’ultimo anno.
Degli oltre 5,6 milioni di italiani all’estero, il 45,5% ha tra i 18 e i 49 anni (oltre 2,5 milioni), il 15% è un minore (848 mila circa di cui il 6,8% ha meno di 10 anni) e il 20,3% ha più di 65 anni (oltre 1,1 milione di cui il 10,7%, cioè circa 600 mila, ha più di 75 anni).
Sono tre le grandi comunità di cittadini italiani iscritti all’Aire: al primo posto troviamo l’Argentina (884.187, il 15,6% del totale), quindi la Germania (801.082, 14,2%), poi la Svizzera (639.508, 11,3%). Seguono, a distanza, le gli italiani in Brasile (sono poco più di 500 mila, 8,9%), Francia (circa 444 mila, 7,9%), Regno Unito (oltre 412 mila, 7,3%) e USA (quasi 290 mila, 5,1%).
Sicilia, regione con più partenze
La Sicilia, con quasi 800mila iscrizioni, è la regione con la maggiore comunità di residenti all’estero. La seguono, a distanza, la Lombardia (+561 mila), la Campania (quasi 531 mila), il Lazio (quasi 489 mila), il Veneto (+479 mila) e la Calabria (+430 mila).
Significativo è il caso del Regno Unito che nell’anno del Covid ha registrato un aumento del +33,5% di connazionali iscritti all’Aire.
Delle oltre 33 mila iscrizioni in UK, il 45,8% riguarda italiani tra i 18 e i 34 anni, il 24,5% interessa i minori e il 22,0% sono giovani-adulti tra i 35 e i 44 anni.
A seguire troviamo la Germania (13.990 di iscritti) e la Francia (10.562) che, da sole, coprono il 52,8%. Aggiungendo anche il dato della Svizzera (8.189), che quest’anno, diversamente dal precedente, precede il Brasile (7.077), l’incidenza “europea” sul totale nelle prime posizioni arriva al 60,3%. In totale c’è stato un aumento del 3% degli italiani che hanno lasciato
L’Italia che cresce solo all’estero
“È dunque vero che l’Italia sta vivendo da poco più di un decennio una nuova stagione migratoria, ma le conseguenze di questo percorso sono apparse, in tutta la loro evidenza, nell’ultimo quinquennio aggravando una strada che l’Italia sta pericolosamente percorrendo velocemente e a senso unico, caratterizzata da svuotamento e spopolamento, dove alle partenze non corrispondono i ritorni – commenta il Rapporto di Migrantes – Se, peraltro, a lasciare l’Italia inesorabilmente sono i giovani nel pieno della loro vitalità personale e creatività professionale, è su questi che si deve concentrare l’attenzione e l’azione. Urgono analisi e politiche finalizzate a un cambiamento di rotta nell’interesse dell`Italia tutta, dei suoi sempre più numerosi anziani che restano e dei suoi territori sempre più abbandonati e deserti”.
(da agenzie)
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