LA BUFALA DELLA MELONI CHE “SI ISPIRA ALLA GERMANIA” MA NON SA DI COSA PARLA
INVECE CHE PARLARE A VANVERA DI “CLAUSOLA DI SUPREMAZIA” SAREBBE MEGLIO SI LEGGESSE LA COSTITUZIONE TEDESCA
Giorgia Meloni si ispira ad Angela Merkel, ma il suo “modello Germania” per regolare i rapporti nazionali con l’Europa la porta a una doppia bocciatura.
La leader di Fratelli d’Italia lunedì 26 gennaio a Otto e Mezzo su La 7 ha dichiarato: “Io voglio essere europeista come i tedeschi […]. In Germania la Costituzione tedesca viene prima delle norme europee. Il che significa che quando l’Europa fa delle norme che vanno contro gli interessi della Germania, la Costituzione le rende inapplicabili”. Principio che lei ha più volte chiamato “clausola di supremazia”.
Qualche giorno prima, a In Mezz’ora da Lucia Annunziata, aveva anche aggiunto: “La Corte tedesca risolve questo problema dicendo: tra due leggi che confliggono, tra la legge tedesca e quella europea, entra in vigore quella economicamente più vantaggiosa”.
Il primo rosso arriva proprio in merito alla clausola di supremazia, che non riguarda il rapporto con l’Unione Europea.
L’art. 72 GG della Costituzione tedesca infatti, fa riferimento al rapporto tra Federazione e Regioni e prevede la supremazia della legge federale su quella dei Land in varie materie, senza fare alcun esplicito accenno alle normative europee.
Qui si parla anche di “tutela dell’unità giuridica o economica nell’interesse dello Stato”, come sembra suggerire Meloni, ma non in riferimento al conflitto con norme comunitarie.
Non è possibile, infatti, che la Costituzione o la Corte Costituzionale degli Stati membri si esprimano sulle normative europee in base a “interessi economici vantaggiosi”.
Il secondo rosso, invece, arriva quando Meloni afferma di voler introdurre nel nostro Paese un principio esistente in Germania per regolare i rapporti con la Ue.
Qualcosa di simile però è già previsto in Italia ed è nota come teoria dei controlimiti. Nell’art. 23 GG della Costituzione tedesca, infatti, si sancisce che solo in caso di violazione dei principi fondamentali e caratterizzanti l’ordinamento costituzionale, la Costituzione prevale sulle normative comunitarie.
Nè l’interesse nazionale nè quello economico sono contemplati.
Lo ha ribadito una sentenza della Corte Costituzionale tedesca nel 2009, attraverso il principio dei controlimiti.
Questo principio esiste, però, anche in Italia: secondo il pronunciamento della Corte Costituzionale del 1984 , anche nel nostro Paese c’è preminenza delle normative europee sull’ordinamento italiano salvo i casi in cui si violino i principi fondamentali e va ricordato che le sentenze della Corte in Italia valgono come fonti primarie (al pari delle leggi ordinarie).
(da “La Stampa”)
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