LA CASTA E GLI IMMOBILI DEI PARLAMENTARI
RICCHI SI NASCE…O SI DIVENTA?
Ormai le inchieste sulla Casta dei nostri politici e dei relativi privilegi di cui godono si sprecano e ne abbiamo ampiamente trattato. Essendo tempo di elezioni, non passa giorno che da Sinistra a Destra, passando per il Centro, non si senta “tuonare” contro le “spese eccessive del Parlamento”, la “necessità di dimezzare i parlamentari” e compagnia cantando. Come molti osservatori parlamentari hanno fatto però notare, documenti alla mano, non è mai arrivato alla votazione un qualsiasi progetto di riduzione dei costi e dei benefici per i parlamentari, solo specchietti per le allodole, solo ” progetti ” da far veicolare sulla stampa e sulle TV…ma quando si tratta di andare al concreto improvvisamente spariscono tutti, le proposte finiscono insabbiate, la Casta si “compatta”, si fa finta di aver scherzato e tutto rimane inalterato.
I parlamentari continuano a lavorare dal martedi al giovedi ( 3 giorni la settimana) e a percepire dai 15 ai 20 mila eurini al mese, piu viaggi pagati e benefit vari, molto ma molto di più dei colleghi europei, il mezzo milione di auto blu esistenti nel nostro Paese continuano ad accompagnare notabili nazionali e locali, scorte di agenti vengono impiegate per tutelare la sicurezza di improbabili sfigati a cui nessun terrorista penserebbe mai di attentare ( sottraendoli così a prevenire il crimine che percorre le nostre città ), i ristoranti di Montecitorio continuano a sfornare pasti a 12 euro, cifra con cui l’italiano medio non mangerebbe ormai neanche più in pizzeria una “margherita e una birra”.
In compenso leggiamo le autodichiarazioni relative agli immobili, i cosiddetti “fabbricati”, di proprietà dei parlamentari, rilasciate da deputati e senatori nei registri dell’Ufficio competenze e immunità nel 2006-2007. In pratica autocertificazioni, in cui ciascun parlamentare dichiara gli immobili di proprietà . E si scopre che il problema della casa, che sta loro tanto a cuore, molti di loro l’hanno risolto alla grande.
Qualche esempio bipartisan?
Antonio Di Pietro ha dichiarato, tra proprietà e comproprietà , ben 9 case, dalla Lombardia al Molise, fino a Bruxelles.
Fausto Bertinotti una casa a Roma e una a Dolceacqua, ma la moglie ha intestati 4 immobili a Roma, un altro a Dolceacqua, 5 a Massa Martana dove possiede anche due terreni.
Pecoraro Scanio ha tre case a Roma ( attico con vasca Jacuzzi), Napoli e Salerno, Fassino tre immobili anche lui, Fioroni ben 8 immobili tra Arezzo, Roma e Viterbo, Vincenzo Visco ha 9 case ( Pantelleria, Francavilla Fontana, Torchiara), la Rosy Bindi ha 5 immobili ( Sinalunga, Borca, Bruxelles, Firenze, Roma), Paolo Gentiloni ne ha 10 tra Roma, Tolentino e Anzio.
Nel Centrodestra spiccano Scajola con 11 case tra Roma e Imperia, Giuseppe Consolo con 13 case tra Roma, Argentario, Svizzera e Gran Bretagna, Giulia Buongiorno con 9 immobili tra Palermo, Roma e Cefalù, Benedetti Valentini ha 5 case a Spoleto.
Tornando alla Sinistra, spiccano i 24 terreni e le 9 case di Tini Iannuzzi e…udite udite… i 5 terreni e 1 fabbricato rurale del proprietario terriero “no global” Francesco Caruso.
Il fondatore del Manifesto Famiano Crucianelli ha dichiarato 3 fabbricati a Roma, 4 a Gallese e pure 2 terreni in prov di Campobasso. Francesco Ferrante ( PD) ha invece due case a Roma, 13 case e 15 terreni a Palermo, 1 casa a Castiglione della Pescaia. Anna Finocchiaro 8 immobili tra Catania, Trieste e Milano.
Finiamo l’elenco, per carità di patria e di spazio, con Romano Prodi che ha 9 case in comproprietà in Italia e 1 a Bruxelles, mentre la moglie Flavia ha azioni di ben 9 società diverse.
Questo il quadro generale, attraverso esempi parziali, del popolo degli “indigenti”…ma il problema di fondo è un altro, su cui vi invitiamo a soffermarvi.
E’ evidente che chi esercitava una libera professione era già benestante di suo, ma ci spiega qualcuno come ha fatto chi non lo era a diventare proprietario di un numero di case così vasto ? Non bastano certo uno o due mandati parlamentari a giustificare simili investimenti…E certe lobbies che agiscono in Parlamento, offrendo quattrini per far approvare o meno certe leggi, che ruolo hanno avuto nell’arricchimento di qualcuno? E quanti altri beni sfuggono, in quanto intestati a terze persone, da quanto dichiarato?
Tra tante commissioni inutili, sarebbe interessante promuoverne una sull’arricchimento dei parlamentari…a una condizione però…affidarla non alla Casta ma al popolo italiano…ne uscirebbero di cose interessanti…
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