A GENOVA L’ASSESSORE PROPONE I PARCHEGGI ANTISTUPRO
QUALCUNO LE DICA CHE IL 69% DELLE VIOLENZE AVVIENE TRA LE MURA DOMESTICHE…
Una delle attività più appaganti per molti nostri politici è quella di “inventarsi” qualche proposta per gettare “fumo negli occhi” dei cittadini, dimostrare apparente interesse a un problema e ben guardarsi dal risolverlo. Se così non fosse, gli italiani non sarebbero perennemente alle prese coi problemi “esistenziali” che li perseguitano e ci sarebbe ben altro rispetto delle Isitituzioni e fiducia verso i rappresentanti dello Stato.
Una notizia che permette, in tal senso, di annoverare il Comune di Genova tra quelli che sparano le balle più grosse, è uscita qualche giorno fa sui quotidiani cittadini: parcheggi espressamente riservati alle donne, nelle ore serali e notturne, ai piani alti degli autosilos o comunque in aree illuminate e controllate da telecamere, per scongiurare eventuali aggressioni. Questa è l’idea “rivoluzionaria”, apparsa nottetempo in sogno all’assessore Maria Rosa Zerega che invita a un incontro i gestori dei parcheggi per definire qualche iniziativa in tal senso. Probabilmente gli studi in Lettere e Filologia classica dell’assessore hanno contribuito a dare risvolti narrativi al sogno della Zerega, che altrimenti sarebbe rimasto un semplice incubo e non avrebbe meritato l’onore della pubblicazione. Date pertanto le attenuanti generiche a Cesare ( anzi a Maria Rosa) che può quindi sempre sperare nel rito abbreviato, ci chiediamo, in nome del ” pericolo di aggressioni” in città , quando il Comune predisporrà aree riservate ai pensionati fuori dagli uffici postali per evitare di essere scippati, pianerottoli preferenziali per anziane sole quando escono o rientrano a casa dalla spesa, zone di sosta per bambini al parco, lontane dagli sguardi e dagli approcci dei maniaci, ascensori per un utente alla volta che tuteli le ragazzine dai depravati, fissazione di precise distanze sul bus tra un passeggero ed un altro, onde evitare borseggi e palpate sul culo, forniture di guanti di sicurezza per evitare, scivolando in certe zone del centro storico, di finire con la mano infilzata da una siringa …visto quante idee le forniamo assessore ?
Siamo generosi, gliene aggiungiamo un’altra, attinente al tema a lei caro: taxi a prezzo politico per donne sole, dalle 21 in poi, una convenzione che preveda una cifra irrisoria a carico della passeggera e una parte a carico del Comune, attraverso una convenzione con le cooperative dei taxisti.
Ma se volessimo fare, per una volta, un discorso più serio sul tema sollevato, non potremmo non sottolineare alcuni dati, su cui si preferisce evidentemente sorvolare.
Il 69% delle violenze sulle donne è commesso nell’ambito delle mura domestiche, ma non esiste una rete di “assistenza sociale” comunale che sia in grado di monitorarla.
Sono 900.000 le donne italiane ricattate sul lavoro a scopo sessuale ( le norme a tutela dei lavoratori inapplicate). Il 10% degli abusi è opera di extracomunitari, spesso clandestini, ma nessuno li cerca, li identifica, li impacchetta e li rimanda in 24 ore al paese di origine. Se, come capita, qualcuno non vuole dire il Paese da cui proviene, suggeriamo di accompagnarlo al confine delle acque territoriali e dotarlo di salvagente. All’atto di buttarlo a mare, siamo convinti che improvvisamente si ricorderebbe il luogo di provenienza. In tal caso, potrà usufruire di viaggio aereo, pagato però dal governo del paese da dove viene…siamo stanchi di passare per coglioni.
Solo il 7,4% delle donne che ha subito una violenza sporge denuncia, segno evidente che la vittima non si fida delle leggi italiane e della loro applicazione, delle pene e della tutela successiva da parte delle autorità . E ha ragione, visto che abbiamo assistito ad omicidi annunciati, a donne perseguitate per anni che avevano sporto decine di denunce, senza che nessuna misura restrittiva venisse presa contro il molestatore, da parte dell’autorità giudiziaria. Uno Stato impotente di fronte a un reato, una classe politica incapace di tutelare la vittima, ma solo di essere “garantista” con il colpevole.
Certe volte basterebbe applicare la legge islamica: 100 frustate sulla pubblica piazza e vedreste quanta teppa in meno per le strade e quanti molestatori la sera starebbero a casa a guardare le cosce delle veline senza far danni.
Invece dobbiamo leggere altri dati: 118.000 le violenze sessuali in Italia registrate negli ultimi 3 anni, 540.000 le donne vittime di stupro o tentata violenza nel nostro paese. Nessuna opera di analisi di un modello di sviluppo e di una società senza più valori e punti di riferimento, dove gli uomini sono spaventati dalla donna sicura di sè, dopo che per decenni avevano vissuto sulla scia del “i soldi a casa li porto io”, incapaci di confrontarsi alla pari, di scoprire complementarietà , di “darsi una mano”, vittime di un machismo demenziale che li fa diventare macchiette e spesso dei frustrati nella vita sociale. E’ stato rilevato che “più lui è debole, più si sfoga su di lei”…ma guai a entrare in una analisi di questo tipo…l’assessore risolve il problema facendo parcheggiare le auto sotto i faretti dell’ultimo piano dell’autosilos. Dando tra l’altro una indicazione ai potenziali violentatori, considerato che nessuna violenza finora aveva visto come teatro il parcheggio notturno…mah. Semmai oltre 20 violenze erano maturate negli ascensori ( ricordiamo il maniaco di Genova), ma in quel caso nessuno aveva pensato a una convenzione con l’associazione dei manutentori …
Forse l’Italia, più che di politici della domenica, avrebbe bisogno di riflessioni serie, decisioni rapide, leggi severe e qualcuno che le applicasse. Una società è fatta di diritti ma anche di doveri: chi si mette fuori dalla società civile è libero di farlo, ma deve anche sapere che la pagherà molto cara. Il rispetto delle leggi si acquista facendo intendere che lo Stato c’è. Gli sconti si fanno ai supermercati, non ai criminali.
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