LA DESTRA NON S’E’ PIU’ DESTA
LA RIVOLUZIONE E’ FINITA…ANDATE IN PACE…ALEMANNO FOR PRESIDENT
Sono trascorsi pochi giorni dalle elezioni politiche e se i partiti “vincitori” stanno “dividendosi” incarichi o poltrone, a seconda dei personali punti di vista, i “perdenti” stanno cercando di ricomporsi dopo la sconfitta. Notevole è il travaglio che percorre la Sinistra ex arcobaleno, sofferto il percorso dei socialisti, mentre ancora tutto da definire il futuro del PD, attualmente ancora in mano a Veltroni, ma con Bersani in pole position.
Tutti in attesa del rìsultato della sfida Alemanno-Rutelli per il Campidoglio di fine settimana. Come sapete, al primo turno Rutelli non ha raggiunto la maggioranza del 50,01% e pertanto si andrà al ballottaggio con Alemanno staccato del 5%. Mentre Rutelli però aveva già raschiato il “fondo del barile” delle potenziali alleanze, nel Centrodestra erano ancora accorpabili i voti dell’UDC, della Rosa Bianca di Baccini e de La Destra di Storace che, uniti, avrebbero permesso il sorpasso sul candidato PD.
Silvio Berlusconi aveva intelligentemente fatto un appello alle tre forze politiche, affinchè appoggiassero in coalizione Gianni Alemanno. L’UDC aveva preso tempo per poi orientarsi verso “la libertà di voto”, Baccini aveva invece aderito, invitando i suoi elettori a votare il candidato del PdL, Storace aveva accettato, ma chiedendo l’apparentamento in scheda.
A sorpresa, nonostante la disponibilità iniziale di Silvio e dello stesso Alemanno ad accettare la soluzione proposta da Storace ( che porta oltre il 3% di voti), improvvisamente scatta il solito veto di Fini: se ” la Destra” vuol fare un appello ai propri elettori indicando che appoggia Alemanno, la cosa è gradita, ma nessun apparentamento nella scheda”. ..chi ha subito per anni la teoria dei “voti in frigorifero” ora la applica agli altri, un caso da sindrome di Stoccolma si direbbe…qua non ci si innamora del proprio carceriere, ma dei metodi “discriminanti”.
Berlusconi è molto seccato per il rischio di perdere l’occasione di conquistare la Capitale per i soliti veti di Fini, ma abbozza. Mentre Casini lascia libertà di voto e Giuliano Ferrara dice che non farà appelli per votare Alemanno, nel mondo de “La Destra” va in scena una tragicommedia. La base, incazzatissima, si divide tra chi andrà al mare ( la maggioranza), tra i molti che per ripicca voteranno Rutelli e altri che, turandosi il naso, voteranno Alemanno. Il vertice si divide tra chi è sparita da giorni ( Daniela Santanchè), Storace che medita indeciso sul da farsi e Bontempo che si dichiara, nonostante gli schiaffi ricevuti dal partito che presiede, ” pronto a sostenere Gianni”.
Teodoro rilascia un’intervista al Secolo d’Italia ( pensa te) per dire ” è impensabile, per chi ha lavorato per costruire la destra a Roma fin dal ’93, dissipare questo patrimonio: la conquista del Campidoglio vale più della vittoria alle politiche”.
Dopo essersi scambiati accuse feroci ( Alemanno definì “rottami politici” Bontempo e Storace, contraccambiati da accuse di “traditore e venduto” dall’ambiente de “La Destra”), dopo essere stati trattati come appestati da AN e massacrati dal “voto utile” per giorni e giorni…Teodoro riscopre i “ragazzi di Via Milano”, ” l’importanza del Campidoglio” e non quella del milione di elettori che hanno votato “la Destra”.
La Santanchè ha perso la parola, Storace continua a prendere tempo. Comunque vada una figura penosa, che ci dà ragione sulle perplessità sollevate da mesi su una operazione con troppi lati oscuri. Il nostro rammarico, fin dall’inizio, è stato quello che alla fine “bruciati” si sarebbero solo tanti militanti che avevano aderito al progetto, pensando fosse una cosa seria e continuativa nel tempo.
Parliamoci chiaro: se Berlusconi ti chiede l’appoggio e tu rispondi ” va bene, te lo diamo, chiediamo solo che il nostro simbolo rientri tra quelli apparentati” ( prassi scontata per tutti, in caso di ballottaggio), il discorso dovrebbe finire qua. Se poi uno cambia idea e ti dice”no grazie”, la brutta figura la farà chi te li ha chiesti e poi non li più voluti. Lapalissiano. Non vediamo cosa ci sia da discutere: a quel punto la dignità consiglia di spiegare la verità , dare “libertà di mare” e fare gli auguri ai contendenti.
Se uno vuole perdere, affari suoi, se vuole vincere sperando negli stupri delle ultime ore a Roma o nel penoso appello del suocero che ricorda ” solo Alemanno è esperto di agricoltura e può portare avanti il progetto di 500 orti da assegnare ai pensionati per ridurre il costo degli ortaggi a Roma”, libero di farlo.
Un partito del 2,4% dovrebbe avere una dignità e saper attendere tempi migliori, ma dovrebbe anche essere guidato da politici che non vanno in ” crisi di astinenza dal potere” dopo due settimane. Se tenessero duro e si dessero una struttura territoriale seria e non composta di troppi “voltagabbana”, esperti in triplici salti della quaglia, magari nel 2010 alle Europee, dopo due anni di governo di centrodestra, potrebbero anche raccogliere molto di più…gli scontenti di centrodestra la prossima volta chi voterebbero secondo voi?
Ma per una linea di questo genere occorre saper stare lontani dal potere e non ci sembra che le storie personali del vertice de “la Destra”, deponga a favore di una simile ipotesi. Probabilmente il “piattino in mano” con cui Fini è entrato nel PdL, verrà ora ceduto ad altri per rientrare a loro volta “nella casa madre”.
Sembra destino ma a destra troviamo solo esperti in accattonaggio…speriamo che Bossi non vieti anche quello, altrimenti sono cavoli amari.
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