LA DISCOTECA CHE VIETA L’INGRESSO A SECONDA DELLA RAZZA
“MAROCCHINO, TUNISINO O UCRAINO, QUI NON ENTRI”: LA DISCRIMINAZIONE DI UN LOCALE DELLA RIVIERA ROMAGNOLA E LE LEGITTIME PROTESTE DELLE PERSONE PERBENE CHE AVEVANO DIRITTO A ENTRARE
“Alla porta c’era uno alto e grosso che ha guardando la mia carta d’identità è mi ha detto: Qui tu non ci entri. Non vogliamo marocchini, tunisini o ucraini, stasera solo italiani”. Quando Hssine è stato cacciato dalla discoteca Baccarà di Lugo quasi non ci credeva. Ha provato a chiedere spiegazioni, ma niente.
Ha spiegato che era stato invitato da ragazzi che lavoravano all’intemo del locale, ma nulla. Il tipo, racconta il ragazzo, «un’armadio a tre ante, ha tagliato corto “qui non entri e basta”». Hssine ancora ieri non riusciva a darsi una spiegazione.
Intanto «non c’era alcuna ragione per non far entrare gli stranieri. Io poi in quel posto non c’ero mai stato, non ero ubriaco e non ho mai dato fastidio a nessuno. E poi io sono italiano, nato a Bentivoglio per l’esattezza, 20 anni fa, da genitori marocchini che lavorano e vivono a Bologna da sempre».
Al Baccarà sabato sera gli stranieri non sono entrati. O meglio molti, moltissimi stranieri sono stati lasciati alla porta. Senza una spiegazione e senza alcuna giustificazione. E non erano pochi.
«Molti – dice Filippo che era con Hssne quella sera – appena il buttafuori vedeva un nome straniero la musica era sempre la stessa: Non entri». Fuori dalla discoteca solo perchè africani o dell’est.
E’ l’ennesimo episodio di ordinario razzismo quotidiano, in quella che ormai sembra essere una triste escalation. Dalle aggressioni di Napoli agli insulti in ospedale o su un campo da basket.
Alle parole dei ragazzi che si intrecciano sui social ha voluto rispondere, sempre on line, uno dei gestori della discoteca romagnola, Mattia Malpassi, che ha raccontato la sua versione sulla pagina Facebook del locale: «Ci teniamo a ribadire che la selezione applicata all’ingresso del nostro locale è unicamente rivolta a preservare la sicurezza della nostra clientela. I ragazzi che sono su di giri, quelli che arrivano carichi in corpo di alcool, coloro che hanno causato risse o danni in passato e tutti gli esagitati vengono lasciati fuori dal nostro locale. La serata di ieri (sabato per chi legge) era rivolta ad una clientela giovane, e in queste serate i nostri controlli e la nostra selezione è ancora più attenta del solito. La nostra premura è quella di preservare un divertimento genuino all’interno del locale allontanando all’entrata qualsiasi forma di “pericolo”. Non è un lavoro facile selezionare la clientela e garantire la sicurezza, e nel caso sbagliassimo saremo i primi a scusarcene, ma fidatevi che se qualcuno non viene fatto entrare un motivo c’è sempre!».
Il motivo quindi sarebbe la razza, visto che molti risultavano italiani, non erano ubriachi e non avevano causato mai problemi.
Nei Paesi civili il locale sarebbe già stato chiuso dal questore per almeno un mese, la legge vieta di fare discriminazioni razziali sulla clientela.
(da agenzie)
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