LA GELMINI: “GIUSTO LEGARE I DOCENTI AL TERRITORIO”… MA PERCHE’ ALLORA LEI E’ ANDATA A DARE L’ESAME A CATANZARO?
SIAMO ALLA FARSA: COTA CERCA DI FARE UN PASSO INDIETRO SULL’ESAME DI DIALETTO AI PROF, MA LA PROPOSTA E’ FIRMATA DALLA LEGHISTA GOISIS… LA GELMINI APRE AI “DOCENTI TERRITORIALI”: PARLA LEI, CHE PER DARE L’ESAME DI STATO DA BRESCIA E’ ANDATA A CATANZARO DOVE SONO TAROCCATI
Alla fine la battuta più simpatica l’ha fatta Clemente Mastella, campano doc: “Test di dialetto per i docenti? Il problema non è il nostro, perchè il dialetto napoletano è universale e potremmo insegnare in tutte le università o scuole popolari del Nord. Il problema sarebbe il loro perchè sarebbero incomprensibili nelle regioni meridionali”.
Più seriamente commenta l’Associazione nazionale presidi: “Quella della Lega oltre a essere una proposta irrealistica è di dubbio profilo costituzionale”.
Mentre il segretario nazionale della Uil ricorda: “Un test regionale per i docenti non sta nè in cielo nè in terra: la formazione degli insegnanti è impostata su tre anni di laurea normale, più due di laurea specialistica per gli aspetti didattici, il superamento di un concorso e un tirocinio di tre anni per conferma. Un iter che offre garanzie adeguate”.
Di fronte alle critiche che piovono a raffica sulla demenziale proposta della Lega, un patetico tentativo di fare un passo indietro è stato affidato al liquido capogruppo leghista alla Camera, Roberto Cota: “Il presunto esame di dialetto per i docenti è una colossale bufala, prima di protestare occorre leggere il testo della nostra proposta”.
Peccato che sia proprio la relatrice del testo, la leghista Paola Goisis, che il testo lo conosce evidentemente meglio di Cota, ad aver scritto che “per l’iscrizione agli albi regionali servirà una preselezione che attesti anche il livello di conoscenza della lingua della regione in cui vogliono andare ad insegnare”.
Cota allora per rimediare peggiora la situazione e spiega che “vogliamo che non sia dato peso solo ai titoli scolastici, perchè ci sono università generose e altre più rigorose”.
E la Gelmini conferma: “E’ giusto legare i docenti al territorio” e fa poker.
Eh sì cara Mariastella, ma se è giusto quanto tu dici perchè allora per dare l’esame di Stato da avvocato non te ne sei rimasta nella tua città di origine, ovvero Brescia, invece che andarlo a dare a Catanzaro, dove notoriamente sono taroccati e la percentuale di chi lo passa è altissima?
Perchè non sei rimasta legata anche tu al territorio, invece che andare dove vendono tarocchi? Perchè centinaia di laureati in giurisprudenza del lombardo-veneto “non sono rimasti attaccati alle loro università ” e hanno preferito la sede di Catanzaro?
Comodo vero fare la morale e poi fare i furbetti del brescianino…
E ora ci vieni a raccontare che “sul dialetto nelle scuole si può ragionare”?
Il Pdl al nord non capisce politicamente un cazzo, questa è la verità .
Sempre col culo all’aria come nella preghiera alla Mecca, ogni stronzata leghista gli si va dietro.
Al massimo se loro vogliono le ronde, il Pdl vuole allora le forze armate agli angoli delle strade.
La Lega rappresenta (pure male) degli egoismi territoriali in assenza dello Stato. Se lo Stato esistesse non ci sarebbe la Lega: sia nel campo economico che della sicurezza.
Finchè ci saranno le Gelmini prone e i venditori di fumo leghisti, assisteremo solo a spot pubblicitari e a proposte da legge Mancino ( che qualche cacasotto si dimentica di applicare di fronte a evidenti istigazioni all’odio razziale) .
E l’Italia vivrà sempre più nelle divisioni tra italiani e nella violazione della nostra Costituzione. Sempre più chiusa in miserevoli egoismi e schizofreniche proposte.
Per raccattare due voti e poi metterlo in quel posto a coloro che a parole si dice di voler rappresentare.
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