LA LOTTIZZAZIONE DELLA RAI: TG1 AL M5S, TG2 ALLA LEGA
MATANO VERSO IL TG1, GUELFI AL TG2… TANTO VALE COLLEGARSI CON LA TV DI STATO DI MOSCA O I SITI NAZISTI DI BANNON
C’è chi parla di telefonate concitate, sms furenti, autocandidature lanciate a tempo scaduto. Ma, a parte qualche ritocco in extremis, la Rai dell’era Salvini-Di Maio, secondo qualcuno, è già fatta. I contendenti non hanno aspettato l’incoronazione ufficiale di Marcello Foa – dopo il voto del cda ormai presidente Rai in pectore, in attesa della Vigilanza – per mettere a punto ognuno la propria strategia. La partita non si giocava nè a San Macuto nè a Saxa Rubra collegate da sempre da inossidabili porte comunicanti. In palio le direzioni di Rete e le testate dei Tg. E tutti possano immaginare cosa voglia dire navigare a vista in attesa che si definiscano ruoli e mansioni: circa 1350 giornalisti rimasti per quasi tre mesi a vagare nella terra di nessuno, in balìa di pressioni e promesse.
Ma andiamo con ordine. Il posto più ambito resta la direzione del Tg1. Il tg delle 20 è la casamatta, il presidio da occupare. Lo è stato per anni, e a quanto pare, nonostante il cambio della guardia, continuerà a esserlo.
Fino a qualche tempo il favorito sembrava Gennaro Sangiuliano (Genny per gli amici) considerato in senso un po’ troppo tranchant il “luogotenente” di Matteo Salvini. In realtà , prima di accostarsi al leader leghista, Sangiuliano, vice direttore del Tg1, docente e saggista, ha percorso un lungo percorso, a volte un po’ contorto, però. Dalla svolta moderata che lo portò ad An e poi a Forza Italia (dopo lo scontro Berlusconi-Fini), alle acrobazie del Carroccio.
Per lui una poltrona di prestigio ci sarà , ma, a quanto pare non sarà al tg più ascoltato d’Italia. Favoritissimo per la direzione è Alberto Matano, 46 anni, da 3 a questa parte conduttore scelto dell’ora di punta.
Alle spalle qualche anno di gavetta, il giornalista calabrese è considerato uno di area grillina. Unico neo: la trasmissione andata in onda su RaiTre “Sono innocente” che non lasciò molte tracce nell’audience.
Alla direzione di Rete andrà , tranne colpi di scena, Marcello Ciannamea, 53 anni, gradito alla Lega, attuale direttore della Direzione palinsesto e consigliere di amministrazione Auditel.
Anche la casella del Tg2 sembra assegnata. In pole position Luciano Ghelfi, vicino alla Lega. Una lunga esperienza sia in Parlamento che a Rai Quirinale, Ghelfi potrebbe essere insidiato solo da un eventuale ripescaggio di Sangiuliano. Una sorta di premio di consolazione che potrebbe interferire con gli equilibri immaginati per ora solo a tavolino.
Nel risiko delle nomine, l’attuale direttrice del Tg2 Ida Colucci potrebbe finire dalle parti del presidente Mattarella, cioè al Colle, un ruolo che potrebbe finire anche ad Andrea Montanari.
Come ogni spoils system che si rispetti la conseguenza anche questa volta sarà un ampliamento del cimitero degli elefanti. Direttori e megadirigenti parcheggiati nel nulla. Non succederà al Tg3 dove, secondo le previsioni, dovrebbe restare sia Luca Mazzà che Stefano Colletta, chiamato lo scorso anno a sostituire alla direzione della Terza Rete Daria Bignardi.
Restano quindi da assegnare le caselle cosiddette di consolazione. Tra queste però non rientra la TgR che per numero di giornalisti non è seconda nessuno. Qui si pensa ad una soluzione “milanese”, ergo leghista. Si fanno i nomi di Alessandro Casarin, Maurizio Losa, volto storico di Mani pulite e Roberto Pacchetti, da sempre in quota Carroccio.
Nessuno al momento sembra insidiare la direzione di Antonio Di Bella a RaiNews 24 mentre potrebbe accendersi un ballottaggio per RadioRai. Fino a qualche giorno fa il nome più gettonato era quello di Filippo Corsini, ma non è escluso che la poltrona dell’etere possa far gola a qualcuno da ricollocare.
Per il gioco dei “resti” c’è sempre la Tsp, il Tg parlamento. molto più di uno strapuntino. Senza dire che la distribuzione delle poltrone di mamma-Rai sarà solo un piccolo antipasto, dopo sarà la volta del Csm e dell’Antitrust. Il giro di nomine insomma continua.
(da “Huffingtonpost”)
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