LA MANIA DELL’AUTOSCATTO DELLA SOTTOSEGRETARIA PDL JOLE SANTELLI
LA NUOVA PAGINA PUBBLICA FACEBOOK DELL’ONOREVOLE DLE PDL COME LE FIGURINE PANINI… E DOPO DUE SETTIMANE, DI FRONTE ALLE CRITICHE, SPUNTA QUALCHE ARTICOLO
L’esponente del centrodestra lo scorso 23 ottobre ha deciso di aprire uno spazio sul social network per comunicare con i suoi elettori: quella a cui mi riferisco è quindi una pagina pubblica, una fanpage, non il profilo personale della Santelli, ma un link raggiungibile da chiunque e pubblicizzato persino sul sito ufficiale del politico in questione.
Foto, foto, foto. I testi a che servono?
Dalla data di apertura della pagina a oggi, nella sua bacheca il sottosegretario non ha condiviso alcun pensiero, idea politica, dichiarazione, link, riflessione, costrutto verbale di alcun genere.
Si è limitata a mettere le proprie foto.
Un numero di foto, in gran parte autoscatti, che non colpirebbe l’attenzione di nessuno se parlassimo del profilo privato di una quindicenne a cui hanno appena regalato una fotocamera.
Ma visto che siamo di fronte al profilo pubblico di un esponente del governo e del parlamento, come minimo ci scappa un sorriso.
Volendo affondare il coltello nella piaga, l’incredibile mole di autoscatti “da bimbominkia” (senza offesa sottosegretario, è gergo di noi gente del web) colpisce per l’aspetto dilettantesco dell’intera produzione.
Mentre a destra e a sinistra tutti i politici assumono addetti stampa e agenzie apposta per curare la comunicazione online, mentre Matteo Renzi manda in rete un sito per permettere agli utenti di personalizzare il suo manifesto, mentre un intero partito e terza forza del Parlamento ruota intorno al blog del suo capo, Santelli si scatta le foto da sola e, non contenta, si dimentica persino di cancellare dalla pagina Facebook quelle venute male.
Chi avesse tempo da perdere si divertirà a notare come le foto siano spesso state scattate a gruppi di 4 e 5, con pose quasi sempre identiche (Jole Santelli preferisce il suo profilo destro) e con appena qualche dettaglio che cambia: il quadro sullo sfondo, il muro troppo bianco, i capelli dietro il collo o appoggiati sulle spalle.
Un vero e proprio campionario del luogo comune dell’autoscatto.
Un esempio da citare tutte quelle volte in cui un politico parla di internet, connessioni e digitalizzazione del Paese.
Poche ore dopo la pubblicazione di questo post, l’onorevole Santelli ha iniziato a popolare la propria pagina di articoli e testi.
Mauro Munafò
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