LA SFIDA DI LETTA TRA CORRENTI DA RINSALDARE E IL NUOVO “MANIFESTO” DI BETTINI
UNA AGENDA FITTA DI INCONTRI PER IL NUOVO LEADER “MOVIMENTISTA”
Continua a tessere la sua tela, Enrico Letta. Con un pensiero fisso in testa: rimettere il Pd al centro, non solo della politica, ma della società italiana, proponendosi come interlocutore privilegiato di sindacati e imprese, associazioni e gruppi civici.
Un movimentismo che in meno di tre settimane lo ha portato nelle sezioni del Pd, a discutere del “partito che vogliamo”, e a colloquio con Maurizio Landini (Cgil) e Luigi Sbarra (Cisl) sull’emergenza lavoro; a confrontarsi con Giuseppe Conte sulle alleanze e con i capi delle principali categorie (Confesercenti, Confartigianato, Confapi, Cna) sulle ricette per risollevare l’economia.
Un’agenda fittissima che, dopo gli incontri col forzista Antonio Tajani e con Giorgia Meloni sulle riforme istituzionali, prevede venerdì un passaggio con Luigi Di Maio, altra tappa fondamentale per chiarire il rapporto con i Cinquestelle in piena fase di transizione. Senza dimenticare la salita al Colle: un rendez-vous che, secondo diverse voci raccolte in Transatlantico, ha offerto l’occasione per parlare anche della successione di Sergio Mattarella e della prospettiva del governo Draghi.
Partita nella quale il Pd vuol giocare da protagonista, pure per questo il dialogo con il centrodestra è cruciale. Magari per tentare di far eleggere al Quirinale, ipotizza più di qualcuno, colui che sette anni fa fu affondato a tradimento: Romano Prodi.
“È finita l’era della disintermediazione”, sancisce il vicesegretario Peppe Provenzano, sposando appieno la strategia del leader. “Nessuna delle mosse di Enrico è fatta a caso, quando lui dice che dobbiamo parlare con tutti è perchè crede che solo aprendosi alla società il Pd potrà essere utile al Paese”.
In questo senso va letto il faccia a faccia con Carlo Bonomi, il primo da molti anni in qua fra il segretario del principale partito di centrosinistra e il capo degli industriali.
Nicola Zingaretti, per dire, non lo aveva mai incontrato. “Tutti devono assumersi la responsabilità di tenere in piedi l’Italia, ovviamente ciascuno per il proprio ruolo” ha detto l’ex premier al presidente di Confindustria.
Il quale si è subito trovato d’accordo, rinnovando l’appello lanciato qualche tempo fa dalle colonne di Repubblica: “Il presidente Draghi, pur con tutte le sue qualità , non può farcela se lo lasciamo solo”, ha ribadito, chiedendo alla politica uno sforzo di unità per accelerare sul piano di vaccinazione, gli aiuti alle imprese, la ridefinizione del Recovery Plan per migliorare l’impatto sulla ripresa e la trasformazione dell’Italia, la riforma del lavoro, degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive.
Intanto, sul fronte del partito, Letta ha visto le due neo-presidenti di gruppo, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, per fare il punto sulle leggi in discussione e richiamarle a ricomporre eventuali fratture, specie alla Camera. Dove il segretario potrebbe rientrare a ottobre, candidandosi alle suppletive di Siena, il seggio lasciato vacante da Pier Carlo Padoan.
Utile per provare a rinsaldare il rapporto con i parlamentari e tenere sotto controllo le correnti che, come l’esperienza di Zingaretti insegna, non sempre rispondono agli input del Nazareno.
Forse la sfida più difficile per Letta. Il quale presto dovrà avere a che fare con la nuova area politico-culturale appena fondata da Goffredo Bettini. Le Agorà , questo il nome dell’associazione promossa dal dirigente ex pci, si propone di mettere insieme esperienze e visioni diverse per costruire un campo largo di centrosinistra la cui radice sia socialista e cristiana.
Con un obiettivo preciso: superare l’attuale sistema correntizio che non aggrega sulle idee ma solo per filiere di fedeltà . Già pronto il manifesto, a cui hanno collaborato molte voci non organiche al Pd, da Mario Tronti a Nadia Urbinati, oltre alle tante di dentro: gli ex ministri Roberto Gualtieri e Gaetano Manfredi, l’ex governatore della Toscana Enrico Rossi, il deputato Roberto Morassut, l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio, la senatrice Monica Cirinnà , Enrico Gasbarra, il sindaco di Bologna Virginio Merola e tanti altri. La presentazione ufficiale avverrà in streaming il 14 aprile. Ma l’evento clou si terrà il 29, guest star i due protagonisti del campo largo che Bettini si propone di costruire: Giuseppe Conte ed Enrico Letta.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply