LA SPIEGAZIONE DEL M5S SUL CASO DI MAIO-CANADAIR-AMBASCIATA FRANCESE CHE NON SPIEGA NULLA
QUANDO IL TAPPULLO E’ PEGGIOR DEL BUCO
Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio “ha, tra le altre cose, tentato di contattare anche l’ambasciata di Francia, passando attraverso la batteria. Un funzionario ha ricevuto la sollecitazione. Così come avvenuto negli altri casi, non ci sono stati contatti diretti con l’ambasciatore”.
È quanto riferiscono all’AdnKronos fonti dell’M5S dopo che ieri Mustafa Soykurt, diplomatico francese (la sua mail è indicata come contatto ufficiale presso l’ambasciata di Francia a Roma) ha smentito contatti con Di Maio in una mail inviata al giornalista Aldo Torchiaro.
Nella mail di risposta si legge testualmente: “Come già detto al telefono, le confermo che l’ambasciata (francese) non ha ricevuto appelli o messaggi dal signor Di Maio. La richiesta di (avere i) Canaidair è arrivata dalle autorità italiane (la protezione civile)”. Ed è evidente che la risposta delle “fonti M5S” all’ADN Kronos è assolutamente non convincente.
Perchè Luigi Di Maio nello status di un paio di giorni fa ha prima sostenuto: “Sono stato tutta la sera al telefono con le ambasciate degli altri Stati europei per chiedere l’invio dei loro Canadair”, e subito dopo ha scritto: “Sono in arrivo dalla Francia tre aerei di cui due canadair”.
Volendo sostenere con una furbizia degna di miglior causa che dopo le sue telefonate la Francia si fosse convinta a mandarli.
Evidentemente una falsità visto che i Canadair sono stati invece inviati dopo richiesta della Protezione Civile.
La “batteria” che viene citata nella replica data dalle fonti M5S all’Adn Kronos è la batteria del Viminale, che ha il compito di garantire le comunicazioni urgenti tra le più alte cariche dello Stato, non solo tra di loro ma anche con deputati, ministri, magistrati, alti dirigenti e giornalisti.
C’è da notare che nella replica il M5S non dice che Di Maio ha parlato con l’ambasciata di Francia, ma che “un funzionario ha ricevuto la sollecitazione”, senza però farne il nome, nè citando ora e testimonianze.
Circostanza infatti smentita ufficialmente dall’ambasciata francese a Roma
(da agenzie)
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