“LA VERA EMERGENZA SONO I 15 MILIONI DI ITALIANI A RISCHIO POVERTA’, NON LE BEGHE QUOTIDIANE TRA I PARTITI”: INTERVISTA A GIUSEPPE PRETE, LEADER DEL MOVIMENTO GENTE ONESTA
“ALFANO SENZA BERLUSCONI SAREBBE RIMASTO A FARE L’AVVOCATO DI PROVINCIA, RENZI RAPPRESENTA GLI INTERESSI DI CHI LO STA SPINGENDO”…”GRILLO CAVALCA SOLO LA PROTESTA, NON HA UN PROGETTO REALE, CAMBIA SPESSO IDEA E NON SELEZIONA LA CLASSE DIRIGENTE”… “PRIMARIE VERE PER TUTTI, I NOSTRI RAPPRESENTANTI DEVONO ESSERE SCELTI DAI CITTADINI”
Incontriamo il dott. Giuseppe Prete appena rientrato da un tour di presentazione del suo Movimento Gente Onesta di cui è presidente.
La politica italiana sembra condizionata da quanto sta accadendo nei due principali partiti: la scissione di Alfano da Forza Italia da un lato e il congresso del Pd dall’altro. ll vice premier e Renzi pare facciano recuperare consensi alle due coalizioni: rappresentano il nuovo o il riciclo del vecchio?
Hanno una caratteristica in comune: entrambi vogliono proporsi a “nuovo” cercando di far dimenticare al cittadino i loro trascorsi. Alfano senza Berlusconi probabilmente sarebbe rimasto a fare l’avvocato di provincia, Renzi è solo un figlio d’arte, e non tutti i figli di grossi personaggi son riusciti a sfondare in politica. Il sindaco di Firenze ha il vantaggio di avere sponsor che lo elevano perchè giovane e perchè fa comodo ed è funzionale ai suoi “promotori”. Alfano e Renzi, due giovani che credono di essere anche giovani in politica. Solo due volpi.
La terza forza in campo, i Cinquestelle, a detta di molti, rincorre solo la protesta senza un vero programma alternativo: MGO condivide questa analisi?
La condivido. Grillo, come Bossi, ha solo cavalcato l’onda lunga della protesta e, come per la Lega allora, anche ai 5 Stelle l’operazione è riuscita. Per Grillo/Casaleggio ha giocato a favore la caduta di Di Pietro, il declino berlusconiano, il dramma vissuto all’interno del PD tra Bersani e, guarda un pò, Renzi. Aggiungiamo anche che la situazione in Italia è anche peggiorata ed ecco la furbata di Grillo di scendere in campo. Ma con le onde di protesta, senza un progetto politico, non si costruisce nulla, si prendono voti, ma si lasciano tanti vuoti intorno. Non si possono fare proclami sulla distruzione della attuale politica senza proposte sensate su cosa e come ricostruire una politica a misura di cittadino.
Da molti viene la considerazione che il Movimento di Grillo potrebbe avere in comune con MGO molte cose, in realtà abbiamo una sola cosa in comune: la ricerca di un cambiamento del sistema politico. La differenza è che noi intendiamo cambiarla attraverso un metodo scientifico, senza fare ricorso a devastazioni totali. Grillo, invece, dice spesso cose giuste, non tutte condivisibili, ma avanza senza un metodo costruttivo e con scelte sui candidati discutibili. Se Crimi e la Lombardi erano Presidenti dei due Gruppi Parlamentari e rappresentavano il “meglio”… è stata una scelta che ha fatto perdere credibilità e consensi. Al contrario di Grillo, il percorso di MGO intende procedere attraverso una costruttiva ricerca, con l’uso del dialogo, per avere quei riscontri che servono in politica. Le strade di Grillo guardano solo ad una rivoluzione, ad uno scardinamento, anche giusto, dell’attuale gestione politica italiana, procedendo con squilibrio, noi guardiamo avanti con equilibrio, con progettualità e con riscontro più funzionale, senza presunzione e senza dialoghi teatrali. Nel nostro lavoro di ricerca, MGO non intende alimentare il leaderismo o personaggi idolo, da noi chiunque è una risorsa, io intendo portare in Parlamento persone preparate e non discutibili come è successo nel 5Stelle. Come si può ben capire.. sono tutte differenze sostanziali…se non abissali.
In Italia, dopo il declino della Dc, chiunque si proponga al Centro dello schieramento politico, non miete certo successi: eppure è il ceto medio moderato che viene corteggiato sia da destra che da sinistra, tanto da risultare determinante nella vittoria degli uni o degli altri…
Siamo sicuri? Dopo la DC di politica c’è ben poco, contano le differenze degli uomini. Dopo la DC, con l’avvento del craxismo è la politica ad essere cambiata e dire che esista una destra, un centro, una sinistra è solo per propaganda elettorale. Prendiamo l’esempio di Renzi: è di sinistra ma dice cose di destra. Alfano è di destra e appoggia Letta. No, non è politica questa: è solo convenienza di “gestione” di poltrone per se e per gli amici, non servizio al popolo. Quella che conosco io, che conoscevo, era fatta di scontri, ma c’era una sana dialettica costruttiva e il nostro Paese continuava a crescere. Dopo… Siamo retrocessi in serie “C” e abbiamo anche saputo perdere la competizione industriale che, dal dopoguerra, eravamo riusciti a farci invidiare da tutto il mondo. Oggi siamo ultimi in Europa e davanti a noi c’è il Lussemburgo.
Metà del popolo italiano, attraverso l’astensione o la scheda bianca, non si sente rappresentato, l’altra metà spesso vota il meno peggio, per dirla alla Montanelli “turandosi il naso”. Che dovrebbero fare questi elettori?
Non sono d’accordo. Gli “amanti” di Berlusconi non li schiodi, gli elettori di sinistra è difficile che cambino. È nel centro avviene il dramma. Casini non ha saputo essere il degno erede di una DC e naviga a vista, va di qua e di la. Gli astensionisti sono cittadini che non si riconoscono più negli uomini, ma hanno ideali e valori che purtroppo non trovano più in nessun partito o movimento. Poi arriva Grillo e li prende in giro. Se dovessero ricrescere gli astensionisti non mi sorprenderei.
I piccoli partiti sono sicuramente penalizzati dall’attuale legge elettorale che prevede coalizioni e sbarramenti: non sarebbe meglio un ritorno al proporzionale che garantiva almeno una tribuna di rappresentanza anche alle nuove forze politiche?
Guarda che anche il proporzionale ha prodotto disastri enormi. Col proporzionale voti il candidato, vero, ma erano i partiti a scegliere i candidati e a metterli in cima alla lista. Sappiamo che, essendo una popolazione di anziani, per tutti era facile votare il simbolo e i numeri in alto alla scheda elettorale. Servono primarie dove chi si vuol candidare inoltri domanda al Comune di residenza, e si inviti la popolazione a scegliere chi candidare nelle liste, ciascuno in rappresentanza del proprio schieramento. La scelta dei candidati va sottratta dalle segreterie nazionali di partito o di corrente. Allora andrebbe veramente bene il metodo proporzionale.
Con un debito pubblico come quello italiano, si può incidere sullo sviluppo o è destino di tutti i governi barcamenarsi alla meno peggio quando si stila una finanziaria?
E’ prioritario, a parer mio, pensare allo sviluppo economico del Paese più che ai rapporti europei. Siamo in una situazione difficilissima e non possiamo sottostare continuamente alle pressioni che ci vengono dall’Europa. Abbiamo bisogno di ristabilire equilibri interni, di proteggere le nostre esportazioni, di attuare, quando possibile una sorta di protezionismo. Siamo diventati estremamente deboli da questi punto di vista. Economia e lavoro devono essere i nostri obiettivi e non il nostro permanere, sotto ricatto, in un’ Europa che da e toglie a seconda di volontà finanziarie di partner più forti di noi.
Un argomento di attualità è la contestata privatizzazione del trasporto pubblico: molte municipalizzate sono con l’acqua alla gola per i tagli del Governo. E’ questa la strada per il risanamento o esiste ancora l’alternativa della buona amministrazione del bene pubblico?
Per evere una buona amministrazione pubblica servono bilanci pubblici. Il Governo, sappiamo, cerca di arraffare dove può, e i Comuni (che di disastri ne hanno fatti tanti) oggi per sopravvivere o tagliano Enti, o aumentano le tasse per farli sopravvivere. In quanto alle privatizzazioni, mi sorprenderebbe se ci fossero privati che investono in settori in crisi.
MGO ha preso spesso posizione a favore dei ceti meno abbienti colpiti dalla crisi, ormai si parla di oltre 4 milioni di famiglie italiane povere, aumentano gli sfratti e le code ala Charitas e diminuiscono potere d’acquisto e competitività delle piccole aziende. C’è qualche intervento che si potrebbe adottare a breve per dare respiro a queste fasce sociali?
Movimento Gente Onesta è nato per i ceti meno abbienti e per i piccoli imprenditori e per loro (la maggioranza del Paese) si batterà . Tornando ai numeri, è vero che ci sono 4 milioni di poveri “assoluti”, ma è triste sapere che nel 2013 (dopo anni di devastazione) ci sono 14,8 milioni di italiani in fascia di povertà “relativa” e pronti ad entrare in quella assoluta se si continua a perdere posti di lavoro, a non crearne dei nuovi, ma soprattutto a tartassare l’impossibile. Anche le “mutande” son tassate oramai. Movimento Gente Onesta è molto inferocita per questo e il nostro girovagare in tutto il Paese serve anche a far trovare la forza al cittadino per rialzarsi e per condividere il nostro progetto politico. Noi partiamo da dove esiste il problema: dal cittadino.
Qualche idea per fare emergere il sommerso e poter ridurre l’imposizione fiscale?
Ne avrei una: impiegherei l’esercito nei valichi di frontiera, formerei una catena umana da non permettere a nessuno di trasferire all’estero nostri capitali. Stesso controllo lo farei con l’immigrazione che trasferisce abbondanti liquidità all’estero. Controllerei tutte le attività cinesi in Italia e soprattutto una anagrafe della popolazione cinese. Ultimo, non da ultimo, lotta senza quartiere all’evasione dei ceti alti perche’, se si ha coraggio, si sa da dove iniziare. Non farei come ha fatto Monti e le sue ridicole “retate” ai piccoli esercenti. So dove andare a colpire ma non faccio anticipazioni.
La cronaca politica ci mostra ogni giorno scandali anche nelle amministrazioni locali, come i rimborsi spese dei gruppi regionali. Ma in Italia nessuno controlla? O è la politica in generale che è “decaduta”?
Ho 53 anni, ed è da quando ho cominciato a far politica (all’età di 20 anni) che nei Comuni, Province, Regioni succede di tutto. Fu per questo motivo che io uscii dalla DC nel 1988. Oggi questo malcostume è di attualità , quasi una prassi dovuta, grazie alle tv e ai tanti programmi in tv che, per fare elevati indici di ascolto, ne parlano. Ma la sostanza non cambia. Si disse che dopo l’avvento di tangentopoli la corruzione sarebbe rientrata. Mio dio che Paese siamo, non ci manca proprio nulla.
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