LA VERA MINACCIA PER PUTIN NON È LA CONTROFFENSIVA UCRAINA, MA LA GUERRA CIVILE: DI FRONTE ALLE PERDITE E ALLE SCONFITTE, IN RUSSIA È TUTTI CONTRO TUTTI
LE MILIZIE IN CAMPO SONO TROPPE E C’È GRAN CONFUSIONE, TRA PRIGOZHIN E LA WAGNER, ESERCITO REGOLARE, CECENI E LE BRIGATE MESSE SU DAGLI OLIGARCHI… RISULTATO? DI FRONTE ALLA SCONFITTA, PARTIREBBE LA LOTTA FRATRICIDA PER IL POTERE
Che l’attacco ucraino sia un trionfo o la guerra diventi senza fine, quanto resisterà al potere Vladimir Putin? Il controllo sul Paese sembra ferreo. Ma la minaccia al regime non viene dal fronte di guerra né da quello interno di una società civile cloroformizzata. Viene da dentro il regime.
Le milizie sono pericolosamente troppe. La Wagner di Yevgeny Prigozhin; i ceneni che vanno e vengono dal campo di battaglia a piacere; le milizie separatiste di Donetsk e Luhansk guidate da capi con la loro agenda politica. Ci sono quelle russe anti-Putin. In un eventuale crollo di regime a Mosca, anche loro rivendicherebbero un ruolo.
Ormai un numero imprecisato di oligarchi si è creato la sua milizia. «Stanno cercando di capire cosa fare per preservare ricchezza, posizione e potere», spiega al Financial Times un esperto di sicurezza. Anche le diverse fazioni dell’Fsb, l’ex Kgb, si starebbero organizzando per affrontare le incertezze del futuro.
L’ultima volta che la Russia subì una sconfitta disastrosa, nel 1917, un gruppo minore di estremisti, i bolscevichi, prese il potere con la violenza; ci furono cinque anni di guerra civile; alla morte di Lenin iniziò una sanguinosa resa dei conti nel partito: purghe, processi, esecuzioni e omicidi. Infine Stalin. Allora la Russia era un Paese alla fame. Oggi è una superpotenza, per quanto in evidente declino economico, e possiede il più grande arsenale nucleare al mondo.
A primavera, secondo i calcoli del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago, le testate nucleari erano 4.489. Di queste 1.674 sono strategiche e operative, montate su missili balistici, cioè intercontinentali, pronte per un uso immediato.
Il comportamento mediocre delle forze convenzionali in Ucraina ha ulteriormente spinto la Russia ad affidarsi al nucleare per mantenere credibilità e deterrenza. Per questo Putin ne ha minacciato l’uso come non era mai avvenuto neanche nelle ore peggiori della Guerra Fredda.
Secondo i servizi segreti inglesi la Russia ha già lanciato sull’Ucraina diversi vecchi missili dell’arsenale balistico sovietico: naturalmente senza testata atomica. In Russia 834 testate strategiche sono nelle basi terrestri ; altre 640 sono nei sottomarini e circa 200 negli aeroporti degli squadroni dei bombardieri strategici. Se Vladimir Putin non avesse più il controllo, se l’Fsb, Prigozhin e gli oligarchi rischiassero di perdere il loro potere, quanto seducente sarebbe il grande arsenale nucleare russo?
(da il Sole 24 Ore)
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