LAMPEDUSA, LA DENUNCIA DELL’ALTO COMMISSARIATO DELL’ONU: “OCCORRONO ALTRI CENTRI DI ACCOGLIENZA”
GLI IMMIGRATI NELL’ISOLA SONO QUASI 6.000, SISTEMATI IN STRUTTURE CHE POTREBBERO OSPITARE AL MASSIMO 850 PERSONE…IL RISULTATO E’ CHE SI DORME ALL’ADDIACCIO SENZA RIPARO DALLA PIOGGIA… QUANTO CI VOLEVA A DISTRIBUIRLI SUBITO NELLE VARIE REGIONI?
L’ Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR 1) esprime molta preoccupazione per la situazione umanitaria dei circa 5.000 migranti presenti sull’isola di Lampedusa, inclusi i quasi 2.000 che si trovano all’interno del centro di accoglienza, in condizioni di estremo sovraffollamento.
Questa struttura ha una capienza massima di 850 posti e non è in grado di ospitare un così alto numero di persone.
Di conseguenza, circa 3.000 migranti sono costretti a dormire all’addiaccio sia negli spazi adiacenti al centro di accoglienza che direttamente sul molo, senza neanche potersi riparare dalla pioggia, in condizioni igienico sanitarie sempre più critiche.
In questa insostenibile situazione, nonostante gli sforzi degli operatori umanitari, lassistenza fornita è altamente al di sotto degli standard minimi.
Con l’eccessivo numero di persone presenti sull’isola si è creata una situazione allarmante che è alla base di una crescente tensione, sia tra i migranti che tra loro e la popolazione locale.
La proporzione in termini di presenze sta toccando la soglia di un migrante per cittadino di Lampedusa.
Il centro di Contrada Imbriacola è stato realizzato per fornire una prima accoglienza ai migranti e richiedenti asilo soccorsi in mare, in attesa del loro rapido trasferimento verso appositi centri dislocati su tutto il territorio nazionale, dove i loro casi vengono presi in esame.
Senza un adeguato sistema di rapido trasferimento dei migranti fuori dallisola si rischia anche di far saltare un equilibrio di convivenza con la comunità lampedusana che vive questa situazione con grave disagio e comprensibile apprensione.
Ma la crisi libica non c’entra.
I migranti presenti sullisola sono quasi esclusivamente tunisini, partiti da diversi porti della Tunisia e motivati a lasciare il paese in prevalenza per ragioni economiche.
Solo un’esigua minoranza ha manifestato bisogno di protezione internazionale. LUNHCR ritiene che il flusso di giovani tunisini a Lampedusa non sia correlato alla crisi in atto in Libia.
Come confermato dal personale delle Nazioni Unite e delle agenzie partner che operano in Tunisia, alcuni villaggi sulla costa si sono svuotati della popolazione di giovani uomini mentre sono rimasti solo anziani, donne e bambini.
Con laggravarsi della situazione in Libia aumenta la probabilità di un possibile flusso di civili bisognosi di protezione internazionale che potrebbero riversarsi sia verso i paesi confinanti – come già sta avvenendo da settimane – che verso i paesi della sponda nord del Mediterraneo, inclusa lItalia.
Anche considerando questa prospettiva, l’Alto Commissariato auspica che i trasferimenti dei migranti vengano urgentemente intensificati attraverso un sistema logistico strutturato affinchè il centro di Lampedusa possa essere quanto prima decongestionato e rimanere un luogo di transito a disposizione per il primo soccorso.
A tal fine, e in previsione di possibili consistenti arrivi dalla Libia, l’UNHCR sollecita le autorità competenti a mettere rapidamente in atto piani di intervento e ad individuare nuove ed ulteriori strutture d’accoglienza sul territorio italiano.
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