L’ASSESSORE LEGHISTA INCONTINENTE CHE HA UN PROBLEMA COI MURI
A GENOVA INVECE DI SISTEMARE DEI WC PUBBLICI NEL CENTRO STORICO, L’ASSESSORE AL RIDICOLO VUOLE SPRUZZARE LA VERNICE CHE FA RIMBALZARE LA PIPI’
La soluzione viene dal mare. Una vernice trasparente idrorepellente che viene applicata per proteggere gli scafi delle barche: chi fa pipì contro i muri, rischia di macchiarsi scarpe e vestiti, perchè rimbalza letteralmente in aria.
Il Comune si affida alle nanotecnologie per fermare i “pisciatori pazzi”.
Stefano Garassino, assessore alla (si fa per dire) Sicurezza, ne aveva parlato dal palco della festa della Lega in piazza della Vittoria. Sembrava una boutade per scaldare gli animi del popolo del Carroccio al convegno “Sicurezza nelle città “, invece il progetto per disincentivare chi urina per i vicoli del centro storico è andato avanti.
«Abbiamo inviato i campioni di vernice agli uffici tecnici della Soprintendenza per verificarne la compatibilità con tutte le superfici. È un prodotto chimico ed è necessario escludere che possa danneggiarle».
Risolvere la questione della pipì per strada è un chiodo fisso della giunta Bucci.
Ecco la vernice, mentre d’estate era stata annunciata un’altra mossa a sorpresa per mettere alla berlina i colpevoli: cartelli vicino alle telecamere che avvertono che chi sarà filmato mentre orina, si ritroverà in un video su You Tube.
«Nel quartiere St. Pauli di Amburgo, riferimento del divertimento notturno come la nostra movida, la birra scorre a fiumi e di conseguenza sono molte le persone che hanno la cattiva abitudine di espletare i propri bisogni per strada. La vernice è un ostacolo per fermare gli incivili».
La parola ora è passata alla Soprintendenza. I vigili hanno già mappato le zone da verniciare con questo prodotto.
Peccato che nessuno si sia informato sulle movide che avvengono in molte altre decine di metropoli europee: avrebbe scoperto che nessuno piscia per strada per il semplice motivo che esistono i servizi pubblici, ben tenuti e monitorati dalle pubbliche amministrazioni.
E vi sono capitali europei dove ne trovi a decine, oltre ad esercizi commerciali che accolgono senza problemi e senza obbligo di consumazione chi ha “urgenze”.
A Genova se togli le due stazioni ferroviarie non c’è un servizio igienico pubblico degno di questo nome in tutto il centro città (per non parlare delle periferie).
Dato che “incontinente” significa “incapace di moderarsi, di porsi un limite”, ne deriva che l’unico che può definirsi tale in città è l’assessore Garassino.
Faccia rimbalzare il cervello invece che la pipì, Genova ne trarrebbe maggiore giovamento.
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