LIBERI TUTTI A ROMA: PRIMO GIORNO CON FILE IN METRO E MANCATO RISPETTO DELLA DISTANZA
AUMENTATO IL TRAFFICO VEICOLARE E L’AFFOLLAMENTO SUI BUS
Code per entrare alla stazione di Ponte Mammolo come per aspettare i bus a Termini. Con la riapertura dei negozi entra nel vivo la fase 2. E con essa aumenta il traffico veicolare e, soprattutto, le file all’ingresso delle metro e alle banchine degli autobus. Spesso non rispettando la distanza minima di un metro. In quest’ottica un apporto lo hanno dato le 4 linee sostitutive con bus privati, create per collegare le periferie e il Centro.
Sul fronte dei disagi i maggiori problemi si sono registrati alle fermate della metro in periferia o quelle dove c’è un interscambio con i capolinea dei pullman o i parcheggi di scambio.
Da questa mattina ci sono in circolazione circa 850 mila persone che circolano a Roma per motivi di lavoro. E sui mezzi pubblici il maggiore afflusso ha riguardato la fascia tra le 6 e le 7.30. Un migliaio di persone, per esempio, si è affollata alla stazione di Ponte Mammolo, sulla linea B, con gli addetti di Atac e della protezione civile che non sono riusciti a far rispettare la distanza minima di un metro. Stesse scene anche a Termini, a Cipro o a Battistini. Piccole calche anche sulle banchine della metro, in uscita dai treni.
Traffico più intenso stamattina su alcuni tratti del Grande raccordo anulare di Roma, del tratto urbano dell’A24 in direzione centro e sulla diramazione Sud verso il centro della Capitale.
Al via da questa mattina anche le messe. Una decina di persone hanno partecipato alla celebrazione nella parrocchia del Cristo Re, fra le maggiori della Capitale, che si affaccia sulla sede Rai di viale Mazzini. Essenziali le misure per rendere la partecipazione in sicurezza. Il portone è spalancato per evitare che si tocchino le maniglie, all’ingresso è posto un gel igienizzante, e vige l’obbligo di mascherina. I fedeli sono distanziati tra i banchi. La messa, nel grande edificio dalla capienza massima di 200 persone secondo le disposizioni anti-Covid, è iniziata puntuale alle 7 con un riferimento alla ripresa da parte del parroco, il quale ha menzionato anche il ricordo dei defunti di questi mesi. Tre in tutto i celebranti all’altare. Al momento della comunione, il parroco ha indossato mascherina e guanti. I fedeli si sono disposti in fila al centro della navata sotto l’altare dove il sacerdote li ha attesi per porgere dal calice con una pinza l’ostia nella mano. Al termine nessuno scambio di pace.
(da “Il Messaggero”)
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