LIVORNO, LA RELAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DEL COMUNE ACCUSA NOGARIN: “CLIMA DI TERRORE E GRAVI INGERENZE POLITICHE”
“BLOCCATE GARE IN CORSO DI PUBBLICAZIONE”
“Indebite e gravi ingerenze politiche“, “un clima di terrore“, il presunto tentativo di licenziare un lavoratore perchè “sentito al supermercato parlare male dell’amministrazione”.
A parlare è il direttore generale del Comune di Livorno, Sandra Maltinti.
Lo fa in una commissione consiliare, portando alla luce del sole lo scontro ormai totale tra il sindaco Filippo Nogarin (M5s) e il “capo” della macchina amministrativa, nominato proprio da Nogarin pochi mesi dopo la vittoria dei Cinquestelle nella città toscana.
Il sindaco si dice “sbalordito” per queste “accuse gravissime”.
Soltanto un mese fa, Nogarin e Maltinti si erano scambiati accuse e querele su una presunta lettera di dimissioni in bianco.
Nella relazione sul personale di Palazzo civico, preparata dalla Maltinti e letta in commissione, si parla di “indebite ingerenze” di “alcuni assessori e consiglieri comunali” nei confronti degli “impiegati più accondiscendenti” per realizzare “le loro personali iniziative“, di “gravi ingerenze della politica” ad esempio “in gare in corso di pubblicazione bloccate dopo la loro emanazione” e di un clima lavorativo in alcuni casi improntato “dal terrore di esprimere le proprie opinioni”.
Parole “sconvolgenti e agghiaccianti” per le opposizioni.
Un mese fa Maltinti aveva depositato un esposto alla polizia municipale per accendere i riflettori su alcune questioni affrontate dall’amministrazione e nei giorni scorsi è stata sentita in Procura.
“Ingerenze, improvvisazione, scollamento”
Scrive la Maltinti: “Sindaco e assessori tendono a prendere decisioni operative e pretendere che i dirigenti appongano a valle delle loro scelte il loro parere, sovrapponendosi di fatto all’azione dirigenziale: questo è contrario alla legge“.
Nel mirino inoltre “alcuni assessori e consiglieri comunali” che “per realizzare le loro personali iniziative pongono in essere indebite ingerenze, rivolgendosi direttamente agli impiegati più accondiscendenti che molto spesso non riferiscono ai dirigenti, con conseguenti sovrapposizioni, malintesi e disservizi”.
Il direttore generale parla inoltre di “improvvisazione“, di “atti dirigenziali importanti portati all’ultimo minuto impedendo di fatto un’istruttoria” e di “scollamento tra struttura amministrativa e organo di direzione politica”.
Maltinti sostiene che un’addetta alle pulizie di Palazzo civico sia stata “allontanata dal primo piano, perchè sentita al supermercato parlare male dell’amministrazione”.
Contro tale persona in un primo momento sarebbe stato anche richiesto “il licenziamento in tronco, come del resto per altri dipendenti”.
David Evangelisti
(da “il Fatto Quotidiano”)
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