LO ZERBINO DEL PDL CRITICA LO “STUOINO DEL PD”: GRILLO NON NE AZZECCA UNA
PROPRIO GRILLO, CHE DI STIPENDI MILIONARI SE NE INTENDE, ATTACCA FAZIO E FA LA MARCHETTA PER I SUOI COMPAGNI DI MERENDA DEL PDL… NON SA NEANCHE CHE MEDIASET NON E’ PIU’AZIONISTA IN ENDEMOL E RIMEDIA LA SOLITA FIGURA BARBINA: IL PROGRAMMA DI FAZIO RENDE ALLA RAI, AL NETTO DELLE SPESE, OTTO MILIONI DI EURO
Dio li fa e poi li accoppia: domenica sera a ‘Che tempo che fa’ il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, aveva attaccato il conduttore del programma, Fabio Fazio, accusandolo di percepire dalla Rai 5,4 milioni di euro (lordi) in tre anni.
Fazio aveva ribattuto che il suo programma è uno dei pochi in Rai dove i costi totali sono interamente coperti dagli sponsor pubblicitari, grazie agli elevati indici di ascolto.
La polemica si sposta, nelle ore successive, sui compensi elevati che vengono riconosciuti dalla Rai a diversi artisti o conduttori.
Grillo (che di cachet televisivi se ne intende, visto i suoi anni trascorsi sugli schermi Rai) pensa bene di dare una mano ai suoi compagni di merenda del Pdl e parte a testa bassa contro Fazio definendolo “stuoino del Pd”, il che detto dallo zerbino del Pdl fa almeno sorridere.
Il programma ‘Che tempo fa’, scrive Grillo sul suo blog, “è prodotto da Endemol di proprietà al 33% di Mediaset“. Cioè, “la Rai compra il suo programma da Berlusconi invece di produrlo internamente”.
Quando Fazio afferma ‘Io faccio guadagnare la mia azienda’ — si chiede Grillo — “a chi si riferisce? A Endemol?”.
“Gubitosi e la Tarantola dove trovano i soldi da dare a Fazio? Come giustificano un contratto che è un insulto alla condizione del Paese e ai lavoratori della Rai?”
Fino alla minaccia finale: “Verremo a cantare a Sanremo”. La replica del conduttore arriva sarcastica via twitter: “Se hai due pezzi belli ti prendiamo!”.
Ma come stanno davvero le cose? Diamo per scontato che Fazio percepisca 5,4 milioni di euro in tre anni, ovvero 1,8 milioni l’anno pari a 900.000 euro netti (li guadagna un giocatore di serie A di fascia media).
Il problema è un altro: i ricavi del suo programma coprono le spese totali o sono un flop come “Virus” di Nicola Porro, spostato dopo alcune puntate non proprio seguitissime?
La puntata con l’intervista di Brunetta è stata seguita da 1.955.000 telespettatori, per uno share dell’8,24%, nella presentazione, e da 2.974.000 di persone durante tutto il programma (11,22%).
La prima puntata del programma “Che tempo che fa”, (quella con l’intervista con Enrico Letta) è stata seguita da 3.478.000 spettatori, con il 13,2% di share.
Non come i risultati da prefisso di altre trasmissioni.
Nella tabella che pubblichiamo si evince che uno spot di 30 secondi durante la trasmissione di Fazio costa da 62.000 a 72.000 euro, moltiplicate la cifra per il numero di spot di una sola puntata e già vi farete un’idea.
Ecco cosa scriveva tempo fa il “comunicatore” Cinquestelle Claudio Messora: “Trenta secondi di pubblicità all’interno di “Che Tempo Che Fa” valgono dai 62 mila ai 72 mila euro, soldi spesi volentieri dagli sponsor che riescono a raggiungere anche il 22,7% di share”.
Ma Grillo non è capace nemmeno a chiedere in casa, prima di sproloquiare.
E non chiede neanche ai suoi amici pidiellini che già come Bechis avevano preso una facciata sui costi di Fazio. Franco Bechis su Libero, incappò in errore sui numeri di “Che tempo che fa”, interpretando male quanto dichiarato da Loris Mazzetti.
Quest’ultimo non disse che “Che tempo che fa” spendeva undici milioni di euro e ne ricavava otto — come capì Bechis — bensì che ne guadagnava otto.
Ovvero che, coperti i costi, Che tempo che fa guadagnava otto milioni. In pratica, ne ricavava (11+8) diciannove.
In pratica, al netto dei costi totali (produzione e stipendi) pari a 11 milioni, la Rai, grazie a Fazio, guadagna 8 milioni l’anno con “Che tempo che fa”.
Ultima chicca, Grillo oggi ha sostenuto che il programma di Fazio “è prodotto da Endemol di proprietà al 33% di Mediaset e che la Rai compra il suo programma da Berlusconi”.
Poveretto, neanche il tempo di spararla grossa che arriva la gelida replica di Endemol: “Mediaset non fa più parte del nostro azionariato da tempo”.
Ormai Grillo non fa più neanche ridere…
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