L’UNIVERSITA’ SPESE 1 MILIONE DI EURO PER RESTAURARE IL PALAZZO, LO ABBATTONO DUE ANNI DOPO
MANICOMIO ITALIA: SOLDI BUTTATI A VERONA PER IL NUOVO DIPARTIMENTO NELLA PALAZZINA 32… PRIMA SPENDONO SOLDI PUBBLICI PER RISTRUTTURARE L’EDIFICIO, POI LO SGOMBERANO…IL NUOVO PIANO DI RIQUALIFICAZIONE NON PREVEDEVA QUELL’IMMOBILE, MA NESSUNO SE N’ERA ACCORTO
Il dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Verona deve sloggiare. E deve farlo in fretta.
Il Comune ha infatti notificato la diffida a liberare la Palazzina 32, che sorge all’interno dell’ex caserma Passalacqua e che ospita il centro universitario.
La struttura verrà rasa al suolo per lasciare spazio a ruspe e operai che dovranno realizzare il progetto di riqualificazione dell’area.
La stessa sorte che è toccata alla Fondazione Aida, storico ente teatrale della città scaligera.
Con un’unica, grossa, differenza: la Palazzina 32 è stata ristrutturata appena un paio d’anni fa e per i lavori l’Università ha speso all’incirca un milione di euro. Denaro che ora è destinato a finire letteralmente sepolto dalle macerie.
Si tratta di una struttura imponente, su due piani all’interno dei quali trovano spazio uffici e laboratori del dipartimento.
Con l’avvio della costosa ristrutturazione, l’Università aveva fatto le cose a regola d’arte.
L’edificio, infatti, attualmente contiene un biblioteca, una sala informatica con l’intero archivio e i super-computer ad alta velocità utilizzati dai ricercatori, le aule didattiche del dottorato e i laboratori per gli studenti.
Ci lavorano una settantina di persone tra docenti, dottorandi, ricercatori, assegnisti e personale tecnico.
Tutto personale che ora dovrà levare le tende, nell’arco di poche settimane.
Dal Comune nessun commento.
Gli uffici dell’assessorato al Patrimonio si limitano a precisare che le strutture dell’intera area dovranno essere sgomberate entro aprile.
Il programma di riqualificazione dell’ex caserma, infatti, prevede che si proceda al più presto con la bonifica bellica e la demolizione degli edifici.
La consegna della Palazzina 32, come quella degli altri edifici occupati da associazioni ed enti, viene definita «essenziale per l’assegnazione del finanziamento regionale» da dieci milioni di euro.
In pratica: o iniziano i lavori o il Comune potrà dire addio ai soldi stanziati da Venezia.
Per il dipartimento è una corsa contro il tempo.
Pare che l’Università abbia già trovato una sede alternativa che ospiterà (temporaneamente) la sede di Scienze economiche, almeno fino a quando non si concluderà la realizzazione del nuovo campus.
Quindi, a lavori conclusi, l’Ateneo di Verona si ritroverà a disposizione strutture nuove e funzionali.
Il problema è più che altro di natura pratica: in dipartimento la notizia di dover lasciare la Palazzina 32 pare sia stata accolta dai mugugni di chi teme che il trasferimento in una sede precaria possa peggiorare la qualità del lavoro svolto da docenti e ricercatori.
E come non bastasse, ora sull’intera operazione si staglia l’ombra di uno spreco di denaro pubblico proprio per quel milione di euro speso da poco per rendere accogliente una struttura che, subito dopo la sua sistemazione, si è scoperto che sarebbe stata demolita.
In tempi di crisi e di continui tagli all’istruzione, quei soldi avrebbero certamente fatto comodo all’Università .
Andrea Priante
(da “il Corriere del Veneto“)
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