M5S, SI RIVOTA DAL 5 ALL’8 DICEMBRE GRILLO PENSA DI ESSERE IN NICARAGUA: “VOGLIO GLI OSSERVATORI”
MA QUALCUNO HA IL CORAGGIO DI CHIEDERE PER CONTO DI CHI GRILLO FA LA GUERRA A CONTE? UNA SCISSIONE INDEBOLIREBBE IL CAMPO PROGRESSISTA A VANTAGGIO DEI SOVRANISTI: E’ COSI’ DIFFICILE CAPIRLO?
Beppe Grillo e i vertici contiani si preparano al secondo round a colpi di clic sull’eliminazione del ruolo del garante dal Movimento. Ieri Giuseppe Conte ha riunito d’urgenza il consiglio nazionale: due ore per stabilire la data della votazione (dal 5 all’8 dicembre) e per cercare di delineare una strategia.
A tenere banco è stata la scelta dell’iter per la votazione chiesta da Grillo. Tra le idee c’era quella di tenere aperte le urne per diversi giorni in più rispetto alla Costituente, alla fine ha prevalso la linea di tempi analoghi e veloci.
C’è preoccupazione nel gotha stellato: la paura è che i tempi del rinnovamento contiano si allunghino. E non di poco. Non solo. Stavolta la votazione presenterà una complicazione in più. Grillo, infatti, vuole vederci chiaro e ha chiesto l’istituzione di un comitato di controllo sul voto.
Un passaggio che ha fatto alzare ulteriormente la tensione.
«A chi vuole imbavagliare la democrazia, rispondiamo con più democrazia»: è il ragionamento che Conte, secondo l’ Adnkronos , avrebbe fatto con i suoi.
Il leader punta a coinvolgere nel battage anche deputati e senatori: probabilmente la prossima settimana avrà luogo un’assemblea congiunta con tutti i parlamentari. Già ieri è partita la campagna social con l’hashtag IoRiVoto, rilanciato da big come Paola Taverna.
Il presidente ostenta sicurezza: «Torniamo serenamente a rivotare e secondo me avremo anche un aumento dei votanti», ha detto intervistato da Bruno Vespa a Cinque minuti . «Ho chiuso l’epoca dell’avvocato. Adesso i legulei cavilli giuridici li lasciamo al fondatore che predicava la democrazia».
Per Conte, Grillo «vuol strozzare questa partecipazione e portare via il pallone, chiudere il campo di calcio, gli spogliatoi, dire “andate tutti a casa perché devo continuare a decidere”». L’ex premier ha parlato anche del Movimento che sarà: «Assolutamente escludo» il mio nome nel simbolo, «non sono favorevole e voglio dire che non è che ieri eravamo grillini e oggi siamo contiani, oggi siamo una forza che vuole continuare a incidere e cambiare il Paese. Il simbolo appartiene agli iscritti, non è né suo né mio».
Mentre al Rosso e il Nero il leader ha spiegato: «Dalla assemblea M5S è uscito il concetto di progressisti indipendenti che vuol dire che guardiamo al futuro in modo del tutto originale. Per alcune cose risulteremo molto più a sinistra, per altre cose più al centro. Saremo Progressisti popolari».
(da agenzie)
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