“MAI CON I MIEI CARNEFICI”: BERLUSCONI PREPARA LA CRISI E IL “TRATTAMENTO FINI” AI DISSIDENTI PDL
“SE VOTERANNO LA DECADENZA SARA’ CRISI DI GOVERNO”… “VOGLIO VEDERE SE ALFANO SI ACCODERA’ AI MIEI CARNEFICI”
Proprio il voto sulla sua cacciata dal Palazzo potrebbe diventare un mega spot della sua battaglia da extraparlamentare contro il resto del mondo.
Non è un caso che, a questo punto, non considera dannoso il voto palese. Anzi — ha confidato ai suoi — quasi quasi lo preferisce. Perchè a questo punto è chiaro che non si salverà nel segreto dell’urna. Tanto vale, a pallottoliere invariato, che si crei un contesto buono per recitare il grande spartito della vittima.
È con rabbia fredda che il Cavaliere lo ha confidato ai big del partito che lo hanno raggiunto ad Arcore. Stavolta, ha giurato, si fa sul serio.
Non è solo uno sfogo, come accaduto nelle ultime settimane. L’umore è tornato plumbeo.
Nè il passare dei giorni aiuta a rasserenarlo. La sindrome dell’assedio diventa asfissiante col passare dei giorni. Berlusconi si sente umiliato.
Vive ogni dossier che si discute come uno schiaffo ad personam. L’amnistia che “riguarda tutti ma non me”. Il Pd che si muove come un “plotone di esecuzione”. Il capo dello Stato che “non ha mosso un dito”. Il governo Letta, bollato come “inutile”. Proprio di fronte alla legge di stabilità Berlusconi ha deciso di tornare allo schema belligerante e di non frenare la sue pulsioni distruttive sul governo: “Questa legge è devastante per il nostro popolo. Noi non possiamo essere quelli che aumentano le tasse”.
Ecco l’intenzione di aprire la crisi. E c’è un motivo se il timing è posizionato sul voto a palazzo Madama.
È un calcolo che ha a che fare con i “traditori” del Pdl, quelli da Alfano in giù che lo hanno costretto a una marcia indietro meno di due settimane fa: “Voglio vedere — ha ripetuto Berlusconi — se si accodano ai miei carnefici o se mi seguono”.
La mossa è metterli di fronte a un estremo atto di fedeltà . Altrimenti a loro sarà riservato quello che nell’inner circle chiamano il “trattamento Fini”.
Verdini ha già ripreso in mano il pallottoliere convinto che la fronda non sarà come nell’ultimo voto di fiducia.
Sia come sia, è il ragionamento, meglio all’opposizione che al governo con i “carnefici”. Berlusconi crede che di fronte alla sua cacciata “Angelino non tradirà ”. Conosce fin troppo bene i metodi della casa per fare atti eroici.
E poi non è un cuor di leone.
(da “Huffingtonpost”)
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