MARATONA DI TRIESTE, DIETROFRONT DEGLI ORGANIZZATORI TRAVOLTI DALLE CRITICHE, AMMESSI ATLETI AFRICANI
LA ESILARANTE GIUSTIFICAZIONE DEL PATRON: “ERA SOLO UNA PROVOCAZIONE”
“Dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno, richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, contrariamente a quanto comunicato ieri, inviteremo anche atleti africani. Lo ha annunciato in una nota il patron del Trieste Running Festival, Fabio Carini. Ma le polemiche della giornata sono ancora infuocate.
Gli atleti africani erano infatti stati esclusi dalla maratona. Suscitando reazioni nel mondo politico e sui social.
E anche dalla Federazione Italiana Atletica leggera: “Siamo la federazione che applica già uno ius soli molto avanzato, dove l’uguaglianza e il rispetto sono l’assoluta normalità . Vigileremo con la massima attenzione, verificando i fatti e le motivazioni” dice Fabio Pagliara, segretario generale della Federazione rispetto alla decisione degli organizzatori di Trieste Running Festival di non ingaggiare atleti africani.
Pagliara ha anche fatto sapere di aver già chiesto alla sezione Fvg una relazione sull’accaduto e che, “anche su sollecitazione del Coni, in queste settimane si sta lavorando per una “rivisitazione del ruolo degli agenti”. Nel frattempo la Federazione avrebbe aperto un fascicolo sulla decisione degli organizzatori giuliani.
Numerose le reazioni politiche e il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni annuncia anche di voler portare il caso in Parlamento con una interrogazione al governo: “Senza vergogna. Se non lo avessi letto sui giornali stenterei a crederci. Ad una maratona a Trieste non verranno ingaggiati atleti di origine africana. Succede non nel Mississipi degli anni ’50 bensì nel 2019 in una città capitale della cultura mitteleuropea, Trieste. Ci auguriamo che al più presto il governo risponda all’interrogazione che presenteremo nei prossimi giorni in Parlamento”.
“Il 27 aprile del 1994, esattamente 25 anni fa, si svolsero per la prima volta nella storia del Sudafrica elezioni libere e aperte a tutta la popolazione. Segnavano la fine dell’apartheid. Non avremmo mai pensato che, esattamente 25 anni dopo, una nuova ma altrettanto odiosa forma di ‘apartheid’ si potesse ripresentare in Italia, nel civile Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.
E di “esclusione dal sapore razzista parla Debora Serracchiani, deputata del Pd e già governatrice della regione Friuli Venezia Giulia.
Sul caso era intervenuto anche il sottogretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti: “Sbagliato escludere gli atleti africani. Non è così che si risolvono i problemi. Aprirò subito un’indagine interna per quanto riguarda le mie competenze. Ascolterò tutte le parti in causa per fare chiarezza”.
Di follia parla il vicepremier Di Maio: “E’ giusto combattere lo sfruttamento dei corridori africani, il professionismo è professionismo sempre e come tale deve essere retribuito, ma non è così che si fa, non è escludendoli da una gara che si combatte il problema. Anzi, così il problema si aggrava e la vicenda in sè per come sta emergendo rasenta la follia”.
Intanto sui social esplode la protesta. “Che schifo”, “Vergogna”, “Psicopatici. Bisogna fermarli, questi ci trascinano nel baratro”. Da Facebook a Twitter, sono centinaia i messaggi di condanna postati per tutta la mattinata. “A Trieste si corre la maratona ma senza Africani, Buon 1938 a tutti”, scrive qualcuno e ancora: “A Trieste si inaugura la maratona razziale”; “Boicottiamo la competizione e i suoi sponsor”.
(da agenzie)
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