MARINO: “A ROMA LA MIA LISTA ROSSA CONTRO IL PARTITO DELLA NAZIONE”
“SPERO CHE GLI ELETTORI PD DISERTINO LE PRIMARIE DEI CAPIBASTONE”… CONTATTI CON FASSINA
“Spero che gli elettori del Pd a Roma, non partecipando alle primarie, determinino una riflessione molto profonda per permettere così al Pd di ritrovare il contatto con la città . Il Pd deve far prevalere gli interessi di Roma a quelli dei capibastone e accettare la formazione di unica lista civica di centrosinistra, rinunciando al proprio simbolo”.
Lo afferma Ignazio Marino in una intervista al Fatto.
E aggiunge che “ci sono enormi spazi lasciati scoperti dall’ossessione renziana di allargarsi a destra. A Roma dobbiamo far prevalere il partito dei cittadini a quello della Nazione di Renzi e Alfano”, “Fassina sta facendo molto. Abbiamo parlato a lungo. E’ importante che le forze che si stanno muovendo per continuare l’azione di cambiamento che abbiamo avviato lavorino insieme”
Inoltre l’ex sindaco di Roma delle primarie afferma: “Non solo non parteciperò a queste primarie romane nè da candidato nè da elettore, ma ho anche chiesto al Pd di fare un atto di umiltà e non presentarsi. L’attuale gruppo dirigente del Pd che propone le primarie a Roma è lo stesso che le ha violentate e tradite, mandando via con un atto dal notaio, il 30 ottobre 2015, chi come me le aveva stravinte. E non hanno neanche l’onestà di restituire agli oltre centomila votanti le centinaia di migliaia di euro che chi ha fatto la coda ai gazebo aveva versato per votare: l’inganno a danno dei romani è stato doppio. E’ stato tradito il voto e il Pd si è intascato i soldi degli elettori. Dovrebbero chiedere scusa ai romani, fare un passo indietro e favorire la formazione di liste civiche a sostegno di candidati con un reale appoggio popolare”.
E di Giachetti e Morassut dice: “Sono due parlamentari che non ci pensano proprio a lasciare la poltrona che frutta a ciascuno circa 20 mila euro lordi al mese”.
Su Milano Marino osserva: “Noto soltanto che si rischia un confronto fra due ex city manager di giunte di centrodestra. Un epilogo molto renziano”.
E conclude: “Io il Pd ho contribuito a fondarlo, credo ancora e crederò sempre in quei valori, che sono i valori della giustizia sociale, dell’uguaglianza, dei diritti e della trasparenza. Quei valori restano, anche se adesso c’è Renzi. Ma Renzi non ha comprato il Pd, ne è solo temporaneamente il segretario”.
(da “Huffingtonpost”)
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