MARO’, LA FOLGORE FISCHIA IL MINISTRO
A PISA LA BRIGATA PARACADUTISTI CONTESTA DI PAOLA… DAGLI SPALTI PARTE IL CORO “LIBERI” PER I DUE DETENUTI IN INDIA
Il ministro della difesa Giampaolo Di Paola è stato fischiato al momento di entrare in campo nello stadio di Pisa per effettuare il giro d’onore di fronte ai reparti schierati della Brigata Paracadutisti Folgore durante la cerimonia di commemorazione del 70/0 anniversario della battaglia di El Alamein.
Dagli spalti è subito partito anche il coro «Liberi liberi» scandito da alcune decine di ex militari per testimoniare solidarietà ai due maro’ detenuti in India.
Uno dei promotori dell’iniziativa, un ex membro delle Forze speciali dell’Esercito italiano che voleva esporre in campo la bandiera tricolore con il fiocchetto giallo, simbolo di solidarietà per la vicenda dei maro’, è stato invece accompagnato fuori dall’impianto dal servizio d’ordine.
Durante il suo intervento, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, aveva detto che «Il Paese è stretto nel ricordo dei due marò detenuti in India».
Di Paola, nel suo intervento, ha tentato di smorzare le polemiche: «Nonostante la libertà di espressione, questo non è il momento delle polemiche, ma della fiducia negli organismi internazionali e nella giustezza della nostra richiesta di giudicarli in Italia».
Ma quando, durante il suo intervento, Di Paola ha ricordato «i due fucilieri della marina in stato di fermo in India» i fischi si sono fatti più intensi e dagli spalti tanti ex militari hanno urlato la richiesta di «riportarli a casa».
Intanto nel secondo giorno di prove al circuito Buddh di Greater Noida alla periferia di New Delhi, è evaporata la polemica sulla bandiera della Marina Militare disegnata sul telaio delle Ferrari in omaggio ai marò.
La tensione, che rischiava di creare un nuovo incidente diplomatico tra Italia e India, è stata disinnescata da dichiarazioni distensive della Federazione automobilistica indiana e dello stesso patron della F1 Bernie Ecclestone.
Il tricolore impresso sulle monoposto di Fernando Alonso e Felipe Massa non «costituisce una violazione del nostro regolamento» ha detto il presidente della Federation of Motor Sports Club of India (Fmsci) Vicky Chandhok.
In un comunicato, il dirigente, che è uno degli artefici della pista dove domani si corre il secondo Gran Premio dell’India, ha rassicurato che la sua Federazione non permetterà una «politicizzazione dell’evento» o «tentativi che possano interferire con il corso della giustizia» riferendosi alla vicenda giudiziaria dei militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati dell’omicidio di due pescatori scambiati per pirati somali.
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