MEZZO ITALICUM, PER CAPOTOSTI “SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE A RISCHIO”
“E’ COSTITUZIONALE, MA POLITICAMENTE IRRAGIONEVOLE”
“Una violazione del principio di ragionevolezza previsto dall’articolo 3 della Costituzione? Non direi. Semmai l’irragionevolezza è tutta politica. Si può parlare di irragionevolezza in senso lato, più che in senso giuridico. Ma di per sè non sarebbe incostituzionale avere due sistemi elettorali diversi per Camera e Senato: è stato così per decenni. Si è prodotta però una situazione anomala: prima della sentenza della Consulta, c’era l’uscita di sicurezza del Porcellum, un sistema con dei vizi che però è stato usato. Ora col sistema dato dalla somma Italicum più Consultellum, la situazione è nettamente peggiorata sul piano politico-istituzionale. E sarà difficile imboccare l’uscita di sicurezza dello scioglimento anticipato delle Camere in caso di crisi tra Governo e Parlamento”.
È l’analisi di Pier Alberto Capotosti, presidente emerito della Consulta, dopo l’intesa per applicare l’Italicum solo alla Camera.
“Da un punto di vista teorico – osserva il giurista – non c’è un vulnus, nulla impone che ci sia un unico sistema elettorale per entrambi i rami del Parlamento. Anzi la Carta adotta due diverse prescrizioni: suffragio diretto per la Camera e Senato eletto a base regionale. Dopo l’entrata in vigore della Costituzione, avevamo un sistema proporzionale per la Camera e uno tendenzialmente maggioritario per il Senato. Certo, allora i partiti erano molto più forti, ma la situazione è rimasta la stessa fino al ’93, quando entro’ in vigore il Mattarellum. Oggi una legge duplice produrrebbe un esito opposto: in caso di scioglimento anticipato, si voterebbe alla Camera con l’Italicum, maggioritario, e al Senato con il sistema proporzionale che resta dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum. Di per sè, non è neppure detto che necessariamente si producano maggioranze diverse nei due rami del Parlamento: la coalizione che ha la maggioranza assoluta alla Camera, potrebbe averla relativa al Senato. Indubbiamente però il rischio della doppia maggioranza è forte”.
Ma secondo Capotosti, il punto centrale su cui riflettere è un altro.
“L’accordo sull’Italicum solo alla Camera è una sorta di clausola di salvaguardia per il governo Renzi per non andare al voto prima del 2015, è un’assicurazione sulla vita che il governo ha stipulato. E la ragion politica predomina su tutto. Che situazione si determinerebbe – si chiede il giurista – se si producesse una crisi tra Governo e Parlamento? Questo sistema doppio è un deterrente fortissimo allo scioglimento anticipato delle Camere, ma proprio per questo blinda il sistema facendo venire meno quella che può essere un’uscita di sicurezza necessaria e indispensabile per superare la crisi. Dopo la sentenza della Corte ci eravamo illusi che le forze politiche avessero imparato la lezione, ma non è così”.
(da “Huffingtonpost”)
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