“MI PENTO”, ANZI NO: IL CALCIATORE NON RENDE OMAGGIO A MARZABOTTO
PRIMA IL SALUTO ROMANO, POI IL PENTIMENTO, ORA RICAMBIA IDEA: L’AVANSPETTACOLO CONTINUA
«A seguito degli avvenimenti di cui mi sono reso protagonista durante la partita di calcio Marzabotto-Futa65 sono qui ad esporre il mio più totale e sincero pentimento. Sono consapevole di aver recato offesa non solo alle associazioni partigiane e antifasciste ma a tutta la comunità di Marzabotto»: così scriveva Eugenio Luppi, il calciatore della Futa 65 (seconda categoria bolognese), che domenica scorsa a Marzabotto ha esultato dopo un gol con il braccio teso e mostrando una maglia nera col simbolo della Repubblica Sociale italiana.
Forse però Luppi si è pentito del proprio pentimento perchè non andrà domenica al Sacrario di Monte Sole (teatro dell’eccidio nazista), diversamente da quanto annunciato.
Dirigenti, allenatori e tutti gli altri giocatori della squadra alle 11 si troveranno invece nella sede del Comune di Marzabotto, per poi recarsi in visita al sacrario.
«Le istituzioni hanno anche un compito educativo oltrechè il dovere di farsi promotrici di iniziative utili a mantenere viva la memoria» sottolineano i sindaci della Città Metropolitana di Bologna e di Marzabotto, rispettivamente Virginio Merola e Romano Franchi. Dopo aver duramente criticato il gesto del giocatore, ora, la Città metropolitana di Bologna e il Comune di Marzabotto, vittima di alcune delle più feroci stragi contro civili commesse dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, ritengono necessario avviare un percorso costruttivo ed educativo coinvolgendo anche società sportive e istituzioni scolastiche.
(da agenzie)
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