MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO LA GUERRA DI PUTIN IN RUSSIA: TREMILA ARRESTI
IL REGIME CRIMINALE E’ SPUTTANATO: IL POPOLO STA PRENDENDO CORAGGIO
Sono oltre 3000 le persone arrestate domenica 6 marzo nelle manifestazioni in Russia contro l’invasione dell’Ucraina.
A denunciarlo è l’ong Ovd-Info che monitora le violazioni sui diritti umani e combatte la persecuzione politica.
Dall’inizio delle proteste ogni giorno l’Ong pubblica sul proprio sito le liste degli arresti durante le proteste. Oggi, secondo i dati in possesso dell’organizzazione, aggiornati alle 16, 12 (ora locale) più di 2050 persone sono già state arrestate in 44 città, tra cui anche bambini piccoli che erano scesi in piazza insieme ai genitori.
“Ogni dipartimento – specifica il sito di Ovd-Info – può avere più detenuti rispetto agli elenchi pubblicati. Pubblichiamo solo i nomi di quelle persone di cui siamo certi e di cui possiamo pubblicare il nome”. Dall’inizio delle proteste, si legge ancora sul sito, i manifestanti arrestati sono stati più di 10mila
Tra le città con il maggior numero di arresti, secondo l’Ong, c’è Mosca, con oltre 400 detenuti. A Novosibirsk, invece, le persone arrestate sono state oltre 270. Altri 250 cittadini, inoltre, sono detenuti a San Pietroburgo e oltre 200 a Ekaterinburg. I numeri, va detto, aumentano di minuto in minuto secondo Ovd-Info.
Le manifestazioni, nonostante gli arresti, sono andate avanti senza sosta in Russia dall’inizio dell’invasione. In migliaia sono scesi in piazza, tra cui anche Yelena Osipova, 80enne sopravvissuta all’assedio di Leningrado anche lei arrestata mentre protestava a San Pietroburgo.
Oltre che reprimendo le proteste con gli arresti, il Cremlino ha deciso anche di stringere le maglie della censura sui media, limitando l’accesso ai mezzi di informazione stranieri e rendendo reato, punito con 15 anni di carcere, la diffusione di informazioni ritenute false sulla guerra.
Tanto che diversi media stranieri hanno abbandonato Mosca, dalla Rai alla Cnn. Ma non solo.
Mediazona, uno degli ultimi media indipendenti in Russia, ha denunciato di essere stato bloccato dalle autorità a causa della copertura dell’invasione russa dell’Ucraina. Il direttore Pyotr Verzilov, però, ha promesso che continueranno “a lavorare” e a “raccontare della guerra”.
L’agenzia per il controllo delle comunicazioni, “Roskomnadzor, ha iniziato a bloccare Mediazona, fa sapere la testata – perché riportiamo con onestà quello che sta accadendo in Ucraina e chiamiamo ‘invasione’, un’invasione, e ‘guerra’, una guerra”. La dichiarazione denuncia come in Russia sia stata introdotta una “censura militare” e come nel Paese “non siano quasi più rimasti media indipendenti”.
(da agenzie)
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