MIGRANTI MORTI NEL MEDITERRANEO: “QUEST’ANNO ANNEGATE 2.271 PERSONE, IL 60% IN PIU’ RISPETTO AL 2022: E’ EMERGENZA UMANITARIA”
I DATI UFFICIALI DIFFUSI DALL’OIM, MA SONO NUMERI PER DIFETTO PER LA IMPOSSIBILE CONTA DEI NAUFRAGI FANTASMA
Duemiladuecentosettantuno morti lungo la rotta del Mediterraneo Centrale nel 2023, ben il 60 per cento in più rispetto allo scorso anno, quando i morti erano stati 1.413. Numeri, tra l’altro, per difetto visto che, quest’anno più che mai, la conta dei naufragi fantasma con i barchini di metallo fatti partire a migliaia dalle coste tunisine porterebbe il bilancio assai più in alto.
“Ancora una volta ribadiamo che quella degli arrivi via mare non è un’emergenza numerica ma umanitaria”, dice Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Oim, che questa mattina ha reso noto il tragico bilancio.
L’aumento della mortalità sulla rotta del Mediterraneo Centrale, dalla Libia e dalla Tunisia verso l’Italia, è naturalmente legata all’aumento delle partenze che hanno portato quest’anno in Italia quasi 160.000 persone, ma non può non essere messa in relazione con le politiche securitarie poste in atto dal governo Meloni e con la lotta senza quartiere alle Ong.
Il decreto Cutro ha infatti allontanato per mesi le navi umanitarie dalla zona Sar di ricerca e soccorso imponendo alle Ong di lasciare il Mediterraneo dopo ogni soccorso e costringendole a lunghissimi giorni di navigazione verso porti il più lontano possibile dal centro e nord Italia assegnati dal Viminale per lo sbarco. Con il risultato di lasciare sguarnito il Mediterraneo dai soccorsi anche in assenza di assetto militari in grado di rispondere alle tante richieste di aiuto.
(da La Repubblica)
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