MINACCE A BASSETTI, PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA, 36 IDENTIFICATI, ALTRE DECINE DI ACCERTAMENTI: ORA I NO VAX AVRANNO QUALCOSA DI SERIO DI CUI PREOCCUPARSI
REATI CONTESTATI: ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, MINACCIA AGGRAVATA, ATTI PERSECUTORI, DIFFAMAZIONE E MOLESTIE (QUALCHE ANNO DI GALERA ASSICURATO)
Dalle prime ore del mattino la Polizia sta eseguendo 9 perquisizioni nei confronti di altrettanti soggetti “no vax” sparsi su tutto il territorio nazionale, accusati di stalking in concorso ai danni del noto infettivologo genovese Matteo Bassetti.
L’indagine, partita dopo le querele presentate dal medico e diretta dalla Procura di Genova, è stata condotta dalla Digos del capoluogo ligure, ed ha permesso di identificare complessivamente 36 persone, responsabili a vario titolo dei reati di istigazione a delinquere, atti persecutori, minaccia aggravata, diffamazione e molestie.
Le perquisizioni in corso vedono coinvolte, oltre alla Digos di Genova, anche gli uffici omologhi di Avellino, Lecce, Milano, Modena, Napoli, Parma e Trento, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e la collaborazione dei Compartimenti di Polizia Postale territorialmente competenti.
L’attività investigativa, partita dopo le querele presentate dal medico e diretta dalla Procura di Genova, è stata condotta dalla Sezione Investigativa della DIGOS del capoluogo ligure, e si è concentrata su un gruppo di soggetti che, nei canali Telegram frequentati dalla frangia contraria ai vaccini ed all’obbligatorietà del “green pass” , ha pianificato, organizzato e posto in essere le condotte oppressive contro Bassetti, dando vita al fenomeno del cosiddetto “gang stalking”.
Lo stalking di gruppo, consiste in un’azione persecutoria ai danni di un “individuo bersaglio” che si realizza attraverso un insieme di atti ostili (anche non singolarmente imputabili come reati) ma che nell’insieme risultano lesive per la vittima.
Nel caso del prof. Bassetti, ci si è trovati di fronte ad una tipologia di stalking “telematico” o “cibernetico”, messo in pratica mediante azioni ripetute al telefono, sulle app di messaggistica e sulle piattaforme social. In particolare, si è trattato di una sequenza di molestie simultanee e sincronizzate, mediante telefonate e invio di messaggi (sms o istantanei), effettuate da un gruppo definito di persone, le quali poi hanno dato dimostrazione del loro operato nei canali “Telegram” di riferimento.
Alcuni degli “stalker”, che hanno agito dopo una precisa disposizione, hanno tentato di celare la propria identità dietro profili “fake” e false utenze, ed hanno posto in essere una campagna vessatoria che per il prof. Bassetti stava diventando esasperata ed insostenibile.
Così, mosso dal timore per l’incolumità propria e della sua famiglia, il noto infettivologo si è rivolto alla Polizia, che è riuscita ad identificare parte dei responsabili. Così nella giornata odierna, le DIGOS di Genova, Avellino, Lecce, Milano, Modena, Napoli, Parma e Trento, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e con l’ausilio del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno eseguito le perquisizioni, sequestrando numerosi dispositivi telematici e copioso materiale informatico che andrà al vaglio degli inquirenti.
Peraltro, l’attività investigativa non è conclusa: sono in corso di identificazione decine di altri soggetti che si sono resi autori di condotte persecutorie nei confronti del prof. Bassetti
(da agenzie)
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