NARDO’, UN RESORT EXTRALUSSO TRA GLI ULIVI SECOLARI: LA PROCURA INDAGA SULL’OK DELLA REGIONE PUGLIA
L’INVESTIMENTO DA 70 MILIONI APERTO NEL 2013, POI BLOCCATO E ORA NUOVO VIA LIBERA TRA LE POLEMICHE
La Procura di Lecce riaccende i riflettori sul progetto di resort extralusso nell’uliveto monumentale Sarparea di Nardò. E inevitabilmente sotto la lente finisce anche l’operato della Regione Puglia.
Il fascicolo sull’investimento da 70 milioni di euro fu aperto nel 2013 con l’ipotesi di danneggiamento e poi congelato a causa dello stop imposto all’iter dall’allora assessora all’Urbanistica, Angela Barbanente.
Nei giorni scorsi la Regione Puglia ha rilasciato parere paesaggistico favorevole al nuovo progetto dell’Oasi Sarparea, ridimensionato rispetto al precedente in quanto a volumetrie (96mila metri cubi al posto dei 150mila) e a numero di villette previste (30 anzichè 60).
“Un cambiamento totale – ha spiegato l’assessora regionale all’Urbanistica, Anna Maria Curcuruto – che ha trasformato un progetto scandaloso in proposta compatibile con l’ambiente”.
Cambiamento che la Procura di Lecce dovrà valutare in ogni dettaglio. Per questo motivo il parere paesaggistico rilasciato dalla Regione nei prossimi giorni sarà acquisito insieme col progetto dagli uomini del Corpo forestale su disposizione del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, che coordina anche l’inchiesta sulla lottizzazione parallela di Soviva (sempre nell’uliveto Sarparea).
Fu proprio la Mignone, tre anni fa, a scoprire durante un sopralluogo che non tutti gli ulivi risultano censiti.
Per verificarlo basta fare una passeggiata nell’area a un paio di chilometri dal mare di Sant’Isidoro e contare le targhette apposte agli ulivi: sono pochissime, mentre gli alberi millenari sono centinaia.
L’inghippo del conteggio lo spiega l’ambientalista neretino Massimo Vaglio: “L’uliveto fu impiantato nel 1.500 su uno preesistente, fatto di alberi classificati come monumentali in base alla grandezza e di altri che sono altrettanto secolari anche se più piccoli”.
Di sicuro sono tutti splendide sculture, tra le quali dovrebbero sorgere 30 villette a compendio di un corpo principale del resort che nascerebbe dalla ristrutturazione di una masseria.
In alcuni punti i giganti sono vicinissimi tra loro, tanto che è difficile immaginare come le case – e soprattutto le opere a servizio – possano inserirsi tra essi senza danneggiarli.
Sui rischi che corrono gli alberi, però, c’è ancora poca chiarezza e forse i numeri precisi emergeranno quando il progetto sarà depositato al Comune di Nardò, che deve approvare il Piano attuativo e poi rilasciare i permessi a costruire.
Nelle intenzioni dichiarate neanche un albero sarà sacrificato. Ma c’è da considerare anche il fattore xylella, visto che molte piante presentano segni di disseccamento e non sono state curate: anche su questo il Comune dovrà vigilare.
(da “La Repubblica“)
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