NEL M5S E’ GUERRA SUI SOLDI
ROUSSEAU: “GARANTIAMO SERVIZI”… I BIG: “CASALEGGIO PER LA PIATTAFORMA VOLEVA 1,2 MILIONI”
Si infiamma lo scontro nei 5 Stelle. O meglio fra il figlio del cofondatore, Davide Casaleggio e i big che siedono in Parlamento e al governo, Luigi Di Maio in primis. Ed è una contesa che ha come oggetto i soldi. Ieri sera il ministro degli Esteri, ex capo politico dei 5S, ha chiesto apertamente che “la cassa, attualmente gestita da Rousseau (ovvero l’associazione guidata da Casaleggio), passi al movimento”. E ha chiesto ancora che parte di quei fondi venga indirizzzata “ai territori, agli attivisti”.
Quale sia la cifra in discussione lo chiarisce la stessa associazione, che indica la somma di circa 1,3 milioni derivanti dai contributi dei parlamentari (330 euro al mese) ma anche da donazioni private. Risorse che, è scritto in una nota dell’associazione Rousseau, vengono utilizzate per garantire oltre 22 servizi essenziali a 170 mila iscritti e a duemila eletti tra i quali la tutela legale per Garante e Capo politico (attuale e precedente), la scuola di formazione, l’organizzazione di grandi eventi e la possibilità di votare, emendare leggi, seguire corsi online, condividete atti, presentare liste nei comuni, potersi candidare e diventare un portavoce nelle istituzioni. Grazie a tutte queste attività gli attivisti hanno la possibilità di partecipare alla vita politica del Paese”.
Fra le righe, Casaleggio&C. fanno capire che i soldi di Rousseau servono anche per affrontare le spese legali di Crimi e Di Maio. L’associazione sottolinea che l’ammontare da lei gestito è ben inferiore a quello dei trasferimenti da parte del Parlamento ai gruppi (15 milioni l’anno), che i gruppi amministrano in autonomia. E Rousseau nega pure che non vengano dirottate risorse agli attivisti: “Sono circa 3 milioni di euro all’anno sono destinati alla comunità del MoVimento (attivisti e portavoce) attraverso i mille euro che i parlamentari ogni mese possono investire per iniziative sui territori e che sono rendicontate in maniera trasparente su tirendiconto.it”. Ma sono fondi, si fa notare fra i parlamentari, che ogni deputato e senatore trattiene dal proprio stipendio.
La replica dell’associazione Rousseau fa innervosire ancor di più Di Maio e gli altri. E i tam tam interni rilanciano la notizia che nei giorni scorsi Casaleggio avrebbe proposto al capo politico reggente, Vito Crimi, la bozza di un contratto di servizio per la gestione della piattaforma: l’entità della cifra richiesta, secondo quanto apprende l’Adnkronos da fonti M5S, si attesterebbe su 1 milione e 200mila euro l’anno.
Secondo le stesse fonti, il numero uno di Rousseau avrebbe posto anche dei paletti, chiedendo la possibilità di vagliare preventivamente i contenuti postati sul Blog delle Stelle. Crimi avrebbe presentato la proposta di Casaleggio al garante Beppe Grillo e ai big del Movimento: da Paola Taverna a Luigi Di Maio, da Roberto Fico e Roberta Lombardi. La proposta sarebbe stata bollata come irricevibile. “Se Rousseau è l’ecosistema del M5S e non uno strumento, come ribadito da Casaleggio, non puoi ‘venderla’ al Movimento”, dice una fonte qualificata.
(da agenzie)
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