NIENTE RINVIO, STASERA LA GIUNTA VOTA
CENTRODESTRA, ORE DECISIVE PER BERLUSCONI… DOPO LA BOCCIATURA DI AUGELLO CI SARA’ UN NUOVO RELATORE
Intorno alle dieci di stasera, il dado dovrebbe essere tratto.
La Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato, dopo le dichiarazioni di voto degli otto capigruppo, dieci minuti a testa, si pronuncerà .
Il risultato atteso è di quindici a otto, anzi di otto a quindici perchè si vota a favore della proposta del relatore, Andrea Augello, Pdl, di convalidare l’elezione del senatore Berlusconi.
A quel punto, il presidente della Giunta, Dario Stefano, già stasera o al massimo domani mattina nominerà il nuovo relatore tra i senatori che hanno bocciato la relazione.
E potrebbe avocare a sè il compito di formulare la proposta di decadenza di Berlusconi.
Stasera, dunque, il giro di boa della Giunta.
Il traguardo, però, è ancora lontano. Nelle prossime ore, forse già domani, il presidente Dario Stefano e il presidente del Senato, Piero Grasso, potrebbero fissare la data (non prima di dieci giorni) dell’udienza pubblica.
Sempre che Silvio Berlusconi non si dimetta prima da senatore, come lasciano intendere diversi esponenti politici.
Era il primo agosto quando la sezione feriale penale della Cassazione confermava la condanna a quattro anni per frode fiscale di Silvio Berlusconi.
E la Giunta delle elezioni già il 7 agosto decideva di fissare per il 9 settembre l’avvio della procedura per la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, fissando per quella data la relazione di Andrea Augello, Pdl.
Il 28 agosto, la difesa di Berlusconi aveva depositato sei pareri pro veritate, e prima del 9 settembre, la stessa istanza inviata a Strasburgo, alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Sembra passato un secolo, anche se fino alle due del pomeriggio di ieri, e stasera prima del voto con le dichiarazioni dei capigruppo, nella sala della Giunta, si sono ribadite e si ribadiranno le ragioni contrapposte tra chi, Pdl e Gal, si è schierato per l’incostituzionalità della legge Severino (Lucio Malan, Pdl, ha citato gli Aventiniani espulsi da Mussolini per una sorta di «indegnità morale») e chi coerentemente ha invocato la sua applicazione, Pd, M5S, Scelta civica (ma dovrebbero votare contro la proposta Augello anche il presidente della Giunta, Stefano, Sel, e il socialista Buemi).
Proprio l’ex Guardasigilli Paola Severino ha voluto precisare: «Dopo un lungo e accurato approfondimento, fummo tutti d’accordo nell’approvare quel testo. La sua applicazione spetti al Parlamento».
Il dibattito si è snodato lungo due direttrici, l’incostituzionalità della retroattività della legge Severino, e la presunta legittimazione della Giunta a sollevare davanti alla Consulta l’incostituzionalità stessa della legge.
Giusto ieri, per pochi minuti, ha avuto un momento di pubblicità la proposta del socialista Buemi di sospendere la procedura di decadenza di Berlusconi seguendo l’applicazione della Severino, ma di legarla alla «interdizione» (la ridefinizione delle pene accessorie sarà definita il 18 settembre dall’Appello di Milano).
Proposta irricevibile perchè, come è noto, la pena accessoria della interdizione deve essere ancora definita.
Anche il dibattito sul voto palese in Aula, al di là delle dichiarazioni di fede (M5S ha presentato una proposta di modifica del regolamento) lascia il tempo che trova.
Come, del resto, il ricorso in Cassazione presentato da due avvocati «senza alcun vincolo di mandato o rappresentanza con gli imputati» per chiedere l’annullamento della sentenza di condanna nei confronti di Berlusconi per un difetto di composizione del collegio giudicante (composto da quattro giudici penali e un civile).
Un ricorso bollato dal senatore Felice Casson come una «inutile provocazione»: «L’articolo 7 bis dell’Ordinamento giudiziario recita che «la violazione dei criteri per l’assegnazione degli affari non determina in nessun caso la nullità dei provvedimenti adottati».
Guido Ruotolo
(da “La Stampa“)
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