“NON SAPEVO FOSSE MATTEO MESSINA DENARO”
IN SICILIA RITROVANO LA MEMORIA: UNA FILA DI TESTIMONI TRA PALERMO, CAMPOBELLO E TRAPANI, SI STA PRESENTANDO AGLI INVESTIGATORI PER RACCONTARE COME ERANO ENTRATI IN CONTATTO CON IL BOSS: «MESSINA DENARO QUELLO? NON LO SAPEVAMO»
Dopo trent’anni di silenzio in tanti hanno ritrovato la memoria. E si sono presentati agli investigatori a raccontare i loro rapporti, le frequentazioni, gli incontri, a volte occasionali, con il boss Matteo Messina Denaro. Una sfilata di testimoni, tra Palermo, Campobello, Trapani, mossi probabilmente dal timore di finire tra i sospettati di collusioni e connivenze con il padrino di Castelvetrano.
Nell’agenda e soprattutto nei cellulari del capomafia sono stati trovati infatti numeri di telefono e messaggi che provano la rete di relazioni tessuta nel tempo. Identificare chi ne facesse parte non è difficile per i carabinieri. E forse per prevenire conseguenze spiacevoli molti hanno anticipato le mosse degli investigatori e hanno deciso di parlare. Nei covi, inoltre, come già anticipato nei giorni scorsi, sono state rinvenute anche altre carte d’identità intestate a prestanomi, che il boss avrebbe utilizzato per coprire la latitanza: da fonti investigative risulterebbero cinque in tutto.
Una signora è entrata ufficialmente nell’inchiesta da poche ore. Si sarebbe presentata ai carabinieri per dire che si, aveva frequentato “l’uomo visto in tv”, senza la coscienza, la consapevolezza – avrebbe precisato ai militari – che si trattasse dell’ex superlatitante di Cosa Nostra. Versione ovviamente debole se non altro perché ricalca quella di molte altre persone che fino a pochi giorni fa spergiuravano non solo di non averlo conosciuto, ma nemmeno mai visto.
(da La Stampa)
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