NON TUTTI SI PIANGONO ADDOSSO E ASPETTANO I SOLDI DALLO STATO: TRE GIOVANI A LIVORNO APRONO UN BAR-RISTORANTE
“LA CRISI PUO’ ESSERE UN’OPPORTUNITA’, DOBBIAMO TRASMETTERE FIDUCIA E REINVENTARCI, NON ASPETTARE AIUTI”… E I CLIENTI NON MANCANO
Nel primo giorno in cui il dpcm imponeva la chiusura di bar e ristoranti alle 18, a Livorno nasceva un nuovo locale.
Il Surfer Joe, guidato da Luca e Lorenzo Valdambrini e da Francesco Tonarini, ha aperto le sue porte il 26 ottobre e, nonostante tutto, lo ha fatto con ottimismo e speranza rivolta al futuro, perchè “dobbiamo trasmettere fiducia, altrimenti si muore”. Lo racconta il Corriere della Sera:
“Abbiamo dieci dipendenti con tanta voglia di fare”, dice uno dei soci, Francesco Tonarini. “Ci siamo ritrovati in piena pandemia che eravamo a metà cantiere, ci siamo interrogati se mollare tutto ma abbiamo detto no, dobbiamo andare avanti. Con la nostra apertura vogliamo dare un segnale a tutti i bar e ristoranti. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre energie, dobbiamo reinventarci, non dobbiamo sperare negli aiuti dello Stato. La crisi può essere anche un’opportunità ”.
L’esperimento al momento funziona: i clienti occupano le sale a colazione e pranzo e dopo le sei il servizio a domicilio permette di tamponare eventuali perdite legate alla chiusura.
(da agenzie)
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