“O ITALIA VIVA O M5S”: RENZI VEDE LETTA IN UN CONFRONTO POCO “DULCIS”
QUARANTA MINUTI DI CONFRONTO, RESTANO DIVISI SULL’ALLEANZA CON IL M5S
Non parlavano da sette anni, l’ultima immagine di loro due insieme è quella del passaggio della campanella a Palazzo Chigi quando l’ormai ex premier Enrico Letta girò lo spalle senza salutare il neo presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Oggi alle nove e trenta, il leader di Italia Viva e il segretario dem si sono visti per quaranta minuti, in territorio lettiano.
È stata evitata la sede dem del Nazareno e invece è stata scelta l’Agenzia di Ricerche e legislazione (Arel), fondata da Nino Andreatta e a cui il segretario dem si è dedicato negli anni del suo allontanamento dalla vita politica attiva.
E’ qui che ai tempi è stato fondato L’Ulivo ed è da questo pensatoio politico che potrebbe partire un nuovo grande progetto di centrosinistra.
Renzi varca l’ufficio di Letta, sullo sfondo quadri con le mappe geografiche, prima una chiacchierata su quanto sono cresciuti i rispettivi figli, per poi arrivare ai temi più spinosi. La battuta del leader di Italia Viva in diretta tv a ‘L’aria che tira’ su La7 la dice lunga sul clima: “L’incontro con Letta? Non so quanto dulcis…”.
Nonostante, come si usa fare in questi casi, fonti interne al Pd poco prima lo avevano definito “franco e cordiale”.
Il rapporto con i 5Stelle è lo scoglio da superare in vista delle amministrative nelle grandi città. Renzi è stato chiaro: “A Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e nel collegio di Siena per le suppletive alla Camera il M5s celebra un fallimento. Secondo me quell’esperienza non è replicabile, quindi fossi nel Pd non farei l’accordo con i 5Stelle”.
Letta invece ci crede ancora. Per il segretario dem, che nel suo primo discorso ha detto che non metterà alcun veto per riuscire a creare un grande campo di centrosinistra, “M5s è strategico”.
Quindi il leader di Italia Viva ammette che con Letta ci sono opinioni diverse. “Da qui al 2023 è molto semplice, io non voglio stare né con Salvini né con la Meloni a destra, ma non voglio stare nemmeno con i grillini e i populisti a sinistra, questo è il mio posizionamento e il posizionamento di Italia Viva”.
Posizionamento che per adesso non vede uno sbocco pratico, piuttosto è più facile leggere un impasse. “Letta – prosegue Renzi – del tutto comprensibilmente cerca quella che lui chiama una alleanza strategica con il Movimento 5 stelle e con Conte. Vedremo chi avrà ragione da qui ai prossimi due anni”.
Alla fine ognuno è rimasto delle sue idee per quanto riguarda il rapporto con i pentastellati. Discorso diverso sul governo Draghi, entrambi si sono detti convinti, anche Letta a nome del Pd che all’inizio invece lo aveva maldigerito.
Quella di oggi è stata comunque una prova di disgelo tra i due. Il neo segretario dem sta incontrando tutti i leader di partito e in un contesto del genere, con la pandemia ancora in corso, una campagna vaccinale tra alti e bassi, i due non potevano non vedersi e provare a seppellire i vecchi rancori.
Né Renzi né Letta nutrivano comunque grandi aspettative. E infatti il rapporto tra i due conserva ancora strascichi pesanti. “Mi ha detto ‘stai sereno’? Possono dire tutto su di me ma più sereno di così, sono molto rilassato e contento per il governo Draghi”, dice Renzi ricordando la frase passata alla storia quando disse a Letta di stare tranquillo perché nessuno lo avrebbe defenestrato. La storia poi racconta un epilogo diverso.
Ora bisognerà vedere dove Letta porterà il Pd, in un’alleanza con o senza i 5Stelle. Quindi con o senza Renzi.
(da “Huffingtonpost”)
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