ORA DI MAIO CHIEDA SCUSA PER AVER DEFINITO LE ONG “TAXI DEL MARE
INVECE CHE SPARARE FREGNACCE, RINGRAZI CHI SALVA VITE UMANE
Luigi Di Maio ha una sola parola, anzi tre. Ieri infatti il vicepremier e bisministro ha rilasciato un’intervista ad Annalisa Cuzzocrea di Repubblica nella quale è tornato a parlare a vanvera di cose che non ricorda di aver detto. Segnatamente, delle Ong definite come taxi del mare.
Si è pentito della definizione “Ong taxi del mare”?
«Diverse procure hanno appurato il comportamento illecito di alcune ong. Non ho mai generalizzato»
Inchieste in corso, alcune archiviate, nessuna condanna.
«Sono state aperte quando le procure hanno avuto prove di contatti. Se le forze dell’ordine hanno sequestrato alcune navi, è perchè secondo i giudici ci sono delle evidenze».
Il 29 gennaio 2018, parlando con l’agenzia tedesca DPA, Di Maio negò di aver mai definito le ONG taxi del mare:
“Non ho mai detto che le Ong siano taxi del mare”. “Ho detto, sulla base di argomentazioni e indagini di alcuni pm italiani, che alcune Ong difettano di trasparenza. Dovremmo verificare se stiano salvando o trasportando migranti, il che è molto diverso”.
Quindi, se Di Maio avesse una faccia o almeno si ricordasse di quello che dice, dovrebbe negare di aver detto che le Ong siano taxi del mare anche a Repubblica.
Invece non ce l’ha, perchè in realtà Di Maio ha davvero definito le ONG come taxi del mare.
In uno status pubblicato sulla sua pagina Facebook il 21 aprile Luigi Di Maio affermava: “Chi paga questi taxi del Mediterraneo?”. Il Mediterraneo è un mare: magari questo va ricordato a Di Maio.
Due giorni dopo, il 23 aprile, Di Maio ribadiva rispondendo alla polemica di Roberto Saviano che le ONG “fanno da taxi del Mediterraneo”. Esattamente quello che a gennaio di un anno fa negava di aver detto.
Ma le fregnacce di Di Maio non finiscono qui. Perchè è interessante la seconda risposta: “Se le forze dell’ordine hanno sequestrato alcune navi, è perchè secondo i giudici ci sono delle evidenze”, dice Di Maio, dimostrando in un colpo solo di conoscere poco la giurisprudenza e il diritto (e questo si sapeva) ma anche di avere una concezione interessante della polizia e della legge, una cosa del tipo: se ti arrestano qualcosa avrai fatto.
Una frase che sarebbe piaciuta a Enzo Tortora, probabilmente. In ogni caso la risposta migliore alle fregnacce di Di Maio è arrivata ieri dalla procura di Catania, che ieri ha chiesto l’archiviazione della posizione del comandante Marc Reig Creus e del capo missione Ana Isabel Montes Mier della nave dell’Ong spagnola Proactiva Open Arms.
I due erano indagati per associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina per lo sbarco a Pozzallo (Ragusa), il 17 marzo 2018, di 218 migranti soccorsi al largo della Libia.
La notizia è stata resa nota dai legali della Ong, gli avvocati Alessandro Gamberini e Rosa Emanuela Lo Faro, che hanno avuto risposta dalla Procura distrettuale di Catania alla loro richiesta di conoscere lo “stato del procedimento”.
Non è la prima volta che arrivano archiviazioni per le inchieste sulle ONG come taxi del mare. Ma di certo questa è stata la più tempestiva
(da “NexQuotidiano”)
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