ORA E’ PIU’ CHIARO IL PROCESSO FARSA A ILARIA SALIS: NESSUNO DEI TRE TESTIMONI HA RICONOSCIUTO ILARIA TRA GLI AGGRESSORI
UNA DELLA VITTIME PARLA DI UNA RAGAZZA BIONDA CHE NON CORRISPONDE MINIMAMENTE A ILARIA: “IL VOLTO DELL’IMPUTATA? L’HO VISTA SOLO SUI GIORNALI”… E ALTRI DUE TESTIMONI CONFERMANO: “MAI VISTA”
È stato aggiornato al 6 settembre il processo a Ilaria Salis, la 39enne accusata di aggressione ai danni di militanti di estrema destra a Budapest. Per la prima volta l’attivista, candidata alle Europee per Avs, è stata portata in aula senza manette e catene alle caviglie. Giunta in tribunale assieme ai suoi genitori, ha fatto il suo arrivo tra i giornalisti e il sostegno dei suoi amici, tra cui spicca la presenza di Zerocalcare. Prima dell’inizio della terza udienza del processo a suo carico, Salis ha espresso il suo ringraziamento a tutte le persone che l’hanno sostenuta in questo travagliato percorso legale: «Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato», ha affermato. Il giudice Josef Szos ha rivelato l’indirizzo dove Ilaria Salis sta scontando i domiciliari durante la terza udienza del processo a carico dell’ex insegnante.
NESSUNO DEI TESTIMONI L’HA RICONOSCIUTA
I tre testimoni sentiti oggi in aula non sono stati in grado di riconoscere Salis tra gli aggressori del gruppo di estrema destra.
Il primo a parlare, Zoltan Toth, intervenuto come parte lesa, non ha riconosciuto Salis. Collegato da un’altra aula con voce camuffata, Toth ha spiegato che «il 10 febbraio del 2023 all’uscita di un ufficio postale sono stato aggredito da dietro da persone che avevano il volto coperto e quindi non sono in grado di riconoscerne nessuna. Non hanno detto niente e non so se fossero uomini o donne».
Toth ha aggiunto che prima di entrare nell’ufficio postale «mi ha chiamato una donna con i capelli biondi che mi ha chiesto se partecipavo al giorno dell’Onore e ho detto di no. Sono entrato nell’ufficio postale e uscendo sono stato aggredito. Mi hanno colpito alla testa e sono caduto per terra cercando di proteggere la faccia. Non ho capito nulla, stavo male, ho cercato di sedermi e mi hanno spruzzato spray in faccia».
Toth ha spiegato di far parte di un’associazione «che protegge i valori ungheresi» e che «probabilmente sono stato aggredito per il mio abbigliamento».
(da agenzie)
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