ORA LA LEGA SE LA PIGLIA PURE CON I NEONATI DI RAZZA ARIANA: “FUORI DALL’AULA!”
FILO SPINATO ANCHE A PALAZZO MARINO? ….LEGHISTA MOLESTO NON VUOLE CHE LA MAMMA CONSIGLIERA STIA CON BIMBA IN BRACCIO… MA NON ERANO I LEGHISTI A INVOCARE INCREMENTO NATALITA’?
La scorsa settimana la deputata islandese Unnur Bra Konradsdottir ha illustrato al Parlamento – e in diretta tv al Paese – la nuova legge per le politiche dell’immigrazione allattando la sua bambina di sei settimane. E nessuno si è sconvolto.
Negli stessi giorni, a Milano, anche la consigliera comunale di Sinistra x Milano Anita Pirovano si è presentata durante una seduta a Palazzo Marino con la figlia Viola di poco più di otto mesi in braccio.
Un’emergenza: cambio di nido e nuovo inserimento in corso.
Ma nella Milano città internazionale qualcuno ha avuto da ridire. Con la Lega che ha sollevato la questione alla fine di una conferenza dei capigruppo.
E Pirovano che ribatte: “Mai avrei pensato di poter essere attaccata, nel 2016, per aver portato in due occasioni e per un’ora in tutto mia figlia in Consiglio comunale”. Possibile che l’aula di Palazzo Marino sia vietata ai minori?
Madri e figlie, insieme tra gli scranni delle istituzioni.
Accade in Islanda, appunto, e accade a Strasburgo, dove la figlia dell’eurodeputata di Forza Italia Licia Ronzulli alza il braccio con lei durante le votazioni. In Comune, lo scorso lunedì – la stessa seduta in cui è stata approvata una commissione speciale per le politiche familiari – è toccato a Pirovano partecipare a un dibattito con Viola, la bambina nata il giorno dopo la vittoria di Sala alle primarie e diventata la mascotte della campagna elettorale del centrosinistra.
“In questi otto mesi mi sono inventata quotidianamente tempi e modi di essere mamma, ma anche tante altre cose in una società e in una politica non esattamente a misura di bambini e genitori”. Molte “acrobazie”, insomma, e “pochissime rinunce per entrambe”.
Tutto bene? Sembrerebbe di no, almeno per la Lega.
I rappresentanti del Carroccio hanno notato la presenza di quella consigliera in più. E ora con il loro portavoce in Comune Alessandro Morelli spiegano: “Un’aula consiliare non è un luogo adatto a un bimbo”
È ancora Pirovano a raccontare: “Mia figlia non ha arrecato il ben che minimo disturbo. Se persino nelle istituzioni si costruiscono attacchi personali e non si lavora di buon senso per rendere i luoghi accessibili ai genitori si capisce quale ipocrisia si nasconda dietro la retorica familistica della Lorenzin”.
Il presidente del Consiglio Lamberto Bertolè (Pd) cerca di minimizzare. Ma assicura: “Conciliare un impegno politico e amministrativo con la cura familiare è molto complicato ed è importante mettere i consiglieri e le consigliere nelle condizioni di gestire le necessità . Pirovano ha sempre avuto molta attenzione e comunque mi sembra che lei stessa non voglia trasformare sua figlia in un’astensionista del voto”.
Di fronte al confine disegnato dalla Lega, Pirovano rivendica: “Continuerò a portare mia figlia ogni volta che sarà necessario”.
Ma, aggiunge, “cercherò di ridurre al minimo la sua presenza”. E in qualche modo, il Carroccio c’entra: “Così eviterò che frequenti cattive compagnie almeno in tenera età “.
(da “La Repubblica”)
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