ORA LA LOMBARDIA DIVENTA UN INCUBO PER PDL E LEGA: L’EFFETTO TANGENTOPOLI CON FORMIGONI E ORSI RISCHIA DI TRAVOLGERLI
IN VIA BELLERIO CLIMA DA ULTIMI GIORNI DI POMPEI: CRESCE IL TIMORE CHE VENGA COINVOLTO MARONI CHE AVEVA IMPOSTO ORSI A FINMECCANICA
“La Lega non c’entra nulla e se qualcuno farà insinuazioni su questo ne risponderà in sede civile e penale. Orsi fu nominato dal consiglio dei ministri”. Adesso Roberto Maroni inizia ad avere davvero paura.
Mette le mani avanti, attacca oggi per timore di doversi difendere — politicamente — un domani, scarica la nomina di Orsi su tutto il governo Berlusconi.
Nel tentativo di alzare una cortina fumogena che oscuri le responsabilità della Lega sulla nomina dell’uomo che ha guidato la principale industria del paese.
E che parla con disinvoltura di “filosofia delle tangenti”.
A via Bellerio raccontano di un clima plumbeo. Da ultimi giorni di Pompei.
Parole imbarazzate su Finmeccanica.
Imbarazzo pure sull’accusa di associazione a delinquere arrivata a Roberto Formigoni, e che si somma a quella di corruzione sulla vicenda Maugeri.
Un uno-due che rischia di essere devastante nelle urne.
Ma l’incubo vero della Lega si chiama Finmeccanica.
Soprattutto per il “Carroccio delle scope” di Maroni.
Il segretario smentisce di averlo voluto, pronuncia parole imbarazzate. Ma i suoi già si domandano quanto possa durare.
Nell’ordinanza dell’arresto è scritto, nero su bianco, ciò che tutti sanno.
E cioè che Orsi è in quota Lega. E fu imposto da Maroni e Calderoli.
Lo mette a verbale l’amministratore delegato di Ansaldo Energie Luciano Zampini, sentito dai magistrati di Busto Arsizio lo scorso 14 novembre: “Letta e Berlusconi erano per la mia nomina, Tremonti non era in disaccordo, solo la Lega spingeva per l’ingegner Orsi”.
Una pressione forte che portò alla nomina dopo una riunione con Maroni, Calderoli, Giorgetti e Letta.
Insomma, il principale accusato di una maxi tangente di 50 miliardi, e arrestato oggi per pericolo di inquinamento delle prove, era politicamente protetto da tutto lo stato maggiore del Carroccio.
E lo scandalo rischia di essere solo all’inizio.
I leghisti temono che da qui al voto sarà uno stillicidio di notizie sui legami pericolosi di Orsi: “La retrocessione che mi è stata richiesta — è un altro passaggio delle dichiarazioni di Zampini — magari serviva ad Orsi per ricompensare la Lega”.
Pare la “tempesta perfetta” prima del voto.
Paginate dei giornali che associano lo scandalo al sistema di potere del centrodestra, gli attacchi della sinistra, un clima da tangentopoli in Lombardia dove tutte le tv da ore non parlano d’altro.
Una situazione da cui il Carroccio rischia di uscire a pezzi più di Silvio Berlusconi. L’ex premier è più avvezzo alla gestione delle inchieste giudiziarie.
E anche il suo elettorato.
Per la Lega il discorso è più complesso.
E c’è un motivo se nel giorno più lungo Maroni ha evitato di mettersi in scia dell’ex premier nell’attacco ai giudici: “E’ un intervento suicida — ha detto il Cavaliere nel Forum con l’Ansa – per la nostra economia. Tutti sanno che al di là delle gare d’appalto ci sono anche degli accordi che devono intervenire tra governi e aziende che partecipano alle gare”. Come a dire: negli affari tutto è lecito.
Per l’ex ministro dell’Interno è una linea che rischia di rendere il danno ancora più grave.
Soprattutto dopo aver preso il partito in nome delle ramazze e della pulizia.
Meglio attestarsi su una linea di estraneità ai fatti, è il suo ragionamento.
Perchè l’affaire Finmeccanica rischia di essere una sorta di Mps leghista, anzi peggio. Sommato alle inchieste su Formigoni la sensazione è quella di un intero di potere che cade sotto i colpi delle procure.
Non è un caso che proprio nella Lombardia, considerata da tutti il nostro Ohio delle prossime elezioni, il centrosinistra ha intensificato, e non poco il pressing, calando tutti i suoi big. D’Alema, Renzi, Veltroni, Bersani.
E al sorpasso in Lombardia loro iniziano a crederci davvero.
(da “huffingtonpost.it”)
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