ORA PERSINO IL BOSS MANDALA’ RICHIAMA LA LEGA AI VALORI ETICI: “HA MERCANTEGGGIATO LA PROPRIA COSCIENZA AL BANCO PEGNI DELLA CAMERA”
SUL SUO BLOG IL CAPO DELLA COSCA CHE SAREBBE LEGATO AL MINISTRO ROMANO, LIBERO PER SCADENZA DEI TERMINI, PARLA DELL’AUTORIZZAZIONI ALL’ARRESTO IN PARLAMENTO
È il capo della cosca che “avrebbe in mano” il ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, per usare le parole di Stefano Lo Verso, l’ultimo collaboratore di giustizia che sta aprendo ai magistrati della Dda nuovi scenari sui rapporti tra mafia e politica. Nino Mandalà , “l’avvocato” come è soprannominato per la sua laurea in legge, si è visto confermare ieri dalla Corte d’appello di Palermo la condanna a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa.
Mandalà è libero per scadenza dei termini di custodia cautelare e potrebbe restarvi fino al pronunciamento della Cassazione a meno che la Procura generale non ravvisi la necessità , dopo la condanna, di un nuovo ordine di custodia.
Padre di Nicola Mandalà , il boss già condannato all’ergastolo che accompagnò Provenzano a Marsiglia per l’operazione alla prostata, Nino Mandalà ha affidato al suo blog alcune riflessioni sulle ultime vicende politiche nazionali che hanno incuriosito non poco gli inquirenti che non escludano che, tra un apprezzamento e l’altro sull’operato di uomini del governo, possano celarsi messaggi.
Mandalà ha sempre avuto il pallino della politica.
Socio di uno dei primissimi club di Forza Italia a Palermo, è stato sempre lui a tenere i rapporti con gli uomini politici, come raccontano diversi pentiti.
Nel suo blog, Mandalà non cita mai la vicenda del ministro Romano ma si concentra sulla scelta della Lega di votare contro l’arresto di Milanese.
E scrive: “Ci riesce difficile pensare che essi facciano così poco onore al loro titolo di Onorevoli da lasciarsi guidare, in una decisione che riguarda la sorte di un uomo, da motivi di bottega invece che da motivi dettati dalla loro coscienza. Ma, ahimè, pare che dobbiamo arrenderci all’evidenza: la Lega ha mercanteggiato la propria coscienza al banco pegni della Camera e ha riscattato l’on. Milanese reputando che le sue quotazioni valessero più di quelle dell’on. Papa ai fini dei risultati da portare a casa”.
E ancora: “E’ credibile una Lega in preda a convulsioni moralistiche a singhiozzo che obbediscono a calcoli di ragioneria spicciola piuttosto che a obiettive considerazioni di carattere morale, in una vicenda in cui la morale dovrebbe essere l’unica categoria alla quale ispirarsi?”.
Ne ha per tutti Mandalà : per Berlusconi “che ha determinato il declino dell’Italia”, per il Pd “che non è capace di proporre una strategia in alternativa a quella del governo”, per Di Pietro “che ipotizza strumentalmente la prospettiva di un selciato sporco di sangue”.
E conclude: “Qualcuno ha detto che uno Stato senza regole è uno Stato di briganti”.
Alessandra Ziniti
(da “La Repubblica“)
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