ORLANDO: “CONTINUA UN GENOCIDIO, SI FARA’ UN SECONDO PROCESSO DI NORIMBERGA E SALVINI NON POTRA’ DIRE CHE NON LO SAPEVA”
I TRE SOPRAVVISSUTI: “MEGLIO MORIRE CHE TORNARE IN LIBIA”
“Continua un genocidio e direi al ministro Salvini: si farà un secondo processo di Norimberga e lui non potrà dire che non lo sapeva”.
L’ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a margine della cerimonia in ricordo del magistrato Paolo Borsellino, in via D’Amelio, in cui è intervenuta anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, commentando l’ultimo naufragio e le morti di migranti al largo delle coste di Tripoli.
“Meglio morire che tornare in Libia”
Cinque parole, sufficienti a racchiudere il dramma dei tre sopravvissuti al naufragio al largo di Tripoli, costato la vita, secondo quanto riferito proprio da loro stessi, ad altre 117 persone.
Sotto shock, in ipotermia e traumatizzati, i superstiti sono stati accolti a Lampedusa. Hanno raccontato delle “violenze e gli abusi” cui sono stati sottoposti nei lager libici. “Siamo rimasti tre ore in mare, sperando che qualcuno si accorgesse di noi”, hanno detto ai soccorritori.
I superstiti hanno riferito di essere partiti giovedì in 120 su un gommone che si è sgonfiato dopo circa undici ore di navigazione, e le persone via via sono cadute e la maggior parte annegate. Tra loro dieci donne, una delle quali incinta, e due bimbi, uno di appena due mesi. Provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d’Avorio e Sudan.
(da agenzie)
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