PALAZZO CHIOCCI. GIORGIA MELONI VUOLE IL DIRETTORE DEL TG1 COME PORTAVOCE IN VISTA DELLE REGIONALI: LA DUCETTA TEME IL CONTRACCOLPO COMUNICATIVO DI UN’EVENTUALE SCOPPOLA E TENTA DI COPRIRSI IN DIFESA CON UN FEDELISSIMO, CHE HA TRASFORMATO IL PRIMO TELEGIORNALE RAI IN ARMA DI PROPAGANDA
CHIOCCI, DI SUO, VUOLE FUGGIRE DA SAXA RUBRA: HA TENTATO, FALLENDO, LA PRESA DI POTERE, E NON SOPPORTA (RICAMBIATO) L’AD, GIAMPAOLO ROSSI… IL FLOP DI ASCOLTI E LA FRENATA CON LA REDAZIONE: “NULLA DI DECISO” – LO SCETTICISMO DI FAZZOLARI, CHE VUOLE TENERE ALLA LARGA CHIOCCI E I SUOI STRETTI RAPPORTI CON GLI APPARATI DELLO STATO, A PARTIRE DAI SERVIZI
A meno di improbabili ripensamenti o imprevisti, il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci lascerà la guida del telegiornale per occuparsi della comunicazione di Giorgia Meloni. La stessa che lo aveva voluto alla guida dell’ammiraglia Rai. La notizia è stata anticipata ieri dal Foglio e potrebbe concretizzarsi il 15 settembre, anche se i tempi potrebbero allungarsi visto che la partita si intreccia con quella della successione al vertice del tg.
Nato a Gubbio nel 1964, Chiocci guida dal 2023 il principale telegiornale italiano.
Un’esperienza segnata da alcuni colpi giornalistici e polemiche. La lunga intervista a Gennaro Sangiuliano, che non bastò al ministro per evitare le dimissioni, e quella a Papa Francesco. Nel 2024 l’inviata del Tg1 Stefania Battistini entra per prima nel Kursk.
Nella sua permanenza in Rai anche momenti difficili sul fronte degli ascolti: è di tre giorni fa – il 28 agosto – il sorpasso del Tg5 sul Tg1 nell’edizione delle 20. E poi, le critiche delle opposizioni per la gestione dell’informazione Rai nell’era di “TeleMeloni”, che certamente questa svolta continuerà ad alimentare.
È la presidente del Consiglio a chiamarlo a Palazzo Chigi. La ragione della proposta di Meloni è legata soprattutto alla fase politica che sta per aprirsi: non soltanto l’autunno caldo delle elezioni regionali, ma uno scenario internazionale altamente instabile e prospettive macroeconomiche incerte.
La premier gioca in difesa e ritiene di dover rafforzare la squadra, affidandosi a un giornalista di cui è amica e a cui ha chiesto spesso consigli durante l’esperienza a Palazzo Chigi. Un interesse che si incrocia con un’altra circostanza: da tempo Chiocci vive con crescente malessere il rapporto con i vertici di viale Mazzini.
Il fatto che la notizia trapeli prima del previsto rende però il quadro più confuso. Al mattino, il giornalista consegna dunque una dichiarazione in cui conferma che la proposta esiste: «Ho letto queste indiscrezioni. Di vero c’è solo che nei giorni scorsi la premier mi ha sondato informalmente per capire una mia eventuale, futura, disponibilità nella gestione della comunicazione, affiancando il collega Fabrizio Alfano».
Poi aggiunge, frenando: «Una chiacchierata, come tante altre iquesti mesi, a cui non è seguita assolutamente alcuna decisione da parte mia. Qualora dovessi prenderla in considerazione, ne
informerei per tempo prima l’azienda, dimettendomi dal Tg1. Ma allo stato, ripeto, non c’è nulla».
Poco dopo, presiede la riunione di redazione: «Non me ne vado – dice – Ho avuto contatti in passato, come ne ho ogni giorno anche per altre proposte. Sto bene qui, dove do l’anima ogni giorno. Quando arriverà davvero una proposta che accetterò – ribadisce – avviserò subito voi e l’azienda».
Dovesse lavorare a Palazzo Chigi, non sarebbe comunque il primo direttore dell’era Meloni: già Mario Sechi fu chiamato come portavoce nel 2023, ma la sua turbolenta esperienza durò pochi mesi, prima di approdare alla direzione di Libero (e di siglare, recentemente, un contratto con Rai Cultura). Dopo Sechi, è stato Fabrizio Alfano a guidare la comunicazione della premier. E resterà comunque nel suo attuale incarico di capo ufficio stampa.
(da La repubblica)
Leave a Reply