PALERMO: I POVERI DIGIUNANO PER IL MIGRANTE E PAUL VINCE LA SUA BATTAGLIA
L’UOMO, UN GHANESE IN ITALIA DA ANNI E INTEGRATO, AVEVA RICEVUTO UN DECRETO DI ESPULSIONE, NONOSTANTE AVESSE UN LAVORO
Dopo due settimane di digiuno e dopo aver ricevuto la solidarietà delle più di mille persone povere che gravitano intorno alla missione per cui lavora, Paul Yaw ha vinto la sua battaglia.
L’uomo ghanese, a Palermo da anni, non sarà espulso. Almeno per il momento. Il Tar ha accolto la sospensiva del provvedimento di rigetto della domanda di permesso di soggiorno.
Ad accompagnare l’idraulico ghanese nel digiuno Biagio Conte, fondatore della missione Speranza e Carità . Da quindici giorni non mangiava e si era messo le catene ai piedi. Paul e Biagio si astenevano dal cibo e si raccoglievano in preghiera da due settimane nella piazza in cui è stato ucciso padre Pino Puglisi a Palermo.
Oggi alla loro protesta pacifica e silenziosa si erano unite più di mille persone. I poveri accolti dalla Missione avevano sospeso ogni attività , fermato tutti i laboratori. E avevano digiunato insieme ai loro fratelli. A fine giornata la buona notizia: per il momento Paul resterà in Italia.
Nei giorni scorsi Giorgio Bisagna dell’Associazione Adduma, che si occupa di diritti umani, e che segue il caso di Paul Yaw, ha depositato il ricorso al Tar contro il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno. Yaw, infatti, ha ricevuto parere negativo alla sua richiesta di rinnovo di permesso di soggiorno.
Da dieci anni lavora come idraulico all’interno della missione, ma questo non gli è bastato a ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Proprio oggi pomeriggio al digiuno in piazzale Anita Garibaldi si sono uniti in centinaia.
Il sindaco e l’arcivescovo: “Solidarietà a chi dà voce all’uomo invisibile in una Palermo che non dimentica nessuno”
“Sono molto soddisfatto per la decisione del Tar e aspettiamo che la questione possa condurre a una veloce conclusione della vicenda”, commenta l’avvocato Bisagna con L’Adnkronos. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’arcivescovo Corrado Lorefice hanno fatto nei giorni scorsi visita a Biagio Conte. “La Chiesa e le istituzioni si stringono attorno a Biagio Conte che dà voce all’uomo invisibile”, avevano detto Orlando e Lorefice. “In una Palermo che non dimentica nessuno”.
La storia di Paul
È stato dopo che il decreto di espulsione è arrivato a Paul, ospite da dieci anni nella missione Speranza e Carità a Palermo, che Biagio Conte ha deciso di scendere in strada a digiunare per opporsi a quella che ritiene “una palese ingiustizia”.
Paul Yaw Aning, 51 anni, è un migrante irregolare, con permesso di soggiorno scaduto che non è stato possibile rinnovare, finito così nelle maglie della giustizia italiana. Paul arriva in Italia 17 anni fa, a Bologna, per lavorare in fabbrica. Poi la crisi, la chiusura dell’azienda.
Dieci anni fa il giovane ghanese si trasferisce a Palermo, trovando ospitalità nella missione “Speranza e Carità ” di Biagio Conte. Paul diventa uno dei principali collaboratori di Biagio. E’ idraulico e diventa un prezioso riferimento delle tante cose da fare quotidianamente in una struttura che ospita oltre mille senzatetto.
Poi, l’arrivo del decreto di espulsione, cieco e impietoso. Decreto emesso dal prefetto e da un provvedimento di accompagnamento alla frontiera firmato dal questore, decisioni convalidate il 26 aprile dal giudice di pace
(da “Huffingtonpost”)
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