PARAGONE STRILLA AL VENTO: “DEVONO PORTARMI VIA CON LA FORZA”, MA NON TROVA IL SOSTEGNO SPERATO
VERTICI M5S PIU’ PREOCCUPATI PER IL GRUPPO FIORAMONTI
La lettera d’espulsione è arrivata il 31 sera, poco prima dello scoccare del nuovo anno. Per i probiviri del Movimento 5 Stelle, Gianluigi Paragone è fuori per non aver votato la legge di Bilancio, ma il senatore grillino non ne vuol sapere. Risponde al telefono ed è una furia: “Dal mio gruppo non me ne vado, dovranno sbattermi via con la forza, io resto lì seduto. Nel mio scranno”.
Il 2020 nel mondo pentastellato inizia così. Con una battaglia che può diventare giudiziaria perchè l’ex conduttore televisivo ha intenzione anche di rivolgersi alla magistratura
La rabbia di Paragone è incontenibile. Prima di tutto chiede di essere ascoltato dai probiviri. “Neanche mi hanno convocato, prima di tutto voglio essere sentito, mi voglio opporre. I probiviri sono il nulla e sono guidati da uno che è il nulla”. Leggasi Luigi Di Maio.
Di fatto immagina una rivolta interna. Per adesso ha ricevuto la solidarietà di Alessandro Di Battista per il quale Paragone “è più grillino di tanti altri”. I due sono molto amici, tanto da essere andati insieme a cena quando i senatori erano riuniti con Beppe Grillo. Segnale evidente di un malessere.
Alla voce di Di Battista si è aggiunta quella della senatrice Barbara Lezzi, l’ex ministra del Sud delusa per la mancata riconferma: “È sbagliato espellere gli anticorpi. Paragone è e resta un mio collega”
Restano per il momento voci piuttosto isolate. Il senatore espulso per adesso smentisce ogni tipo di avvicinamento alla Lega e anche la formazione di una componente del gruppo Misto. Ribadisce che intende restare nel Movimento e farà di tutto per ribaltare la sentenza dei probivir
I vertici grillini minimizzano. Per loro non ci sarà alcuna scissione, nè Paragone avrà la forza e i numeri per formare una componente in Senato. Piuttosto “lui e Di Battista potrebbero avere dalla loro parte un po’ di attivisti, ma nulla più”.
A preoccupare i piani alti è la possibile scissione guidata dall’ex ministro Lorenzo Fioramonti. Nelle prossime settimane una decina di deputati potrebbe seguirlo, numeri non ancora sufficienti per formare un gruppo autonomo ma potrebbe essere l’inizio.
Già a metà mese potrebbe nascere una componente dal nome “Eco”, il cui nome riprenderebbe ecologia ed economia.
Tra i nomi che potrebbero seguirlo ci sono Roberto Cataldi, Nadia Aprile, Andrea Vallascas, Rachele Silvestri, Massimiliano De Toma. A loro potrebbero unirsi i tre ex 5Stelle che già hanno abbandonato il gruppo: Cunial, Cecconi e Vizzini.
Per adesso si tratta di rumors. Ma sono rumors che non fanno stare tranquilli i vertici M5s che bollano come “scissione degli attivisti” quella che Paragone potrebbe portare avanti e come invece “qualcosa di serio e preoccupante per le sorti del Movimento e del governo” quella di Fioramonti.
(da “Huffingtonpost”)
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