PIZZAROTTI PUBBLICA LE MAIL E ATTACCA DI MAIO: “MI ASPETTO LE SCUSE DAL DIRETTORIO, SONO MESI CHE CHIEDO CHIARIMENTI”
“NON MANDO DOCUMENTI A MAIL ANONIMA, COMPORTAMENTO NON ADEGUATO PER UNA FORZA DI GOVERNO”… SOLIDARIETA’ DAL SINDACO DI POMEZIA
Federico Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento 5 stelle perchè “solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell’avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Gli abbiamo chiesto i documenti e non ce li ha mai inviati: la trasparenza è il primo dovere”.
L’annuncio è comparso sul blog di Beppe Grillo e arriva dopo mesi di tensioni tra il sindaco di Parma e i vertici grillini.
Lui ha replicato su Facebook pubblicando lo scambio di mail delle scorse ore con lo staff in cui si rifiutava di rispondere per mail e chiedeva di essere chiamato direttamente “dal responsabile enti locali Luigi Di Maio“.
Solo ieri è uscita la notizia pubblicata dalla Gazzetta di Parma sull’iscrizione nel registro degli indagati del primo cittadino per la vicende delle nomine del Teatro Regio.
La procura ha confermato che Pizzarotti era stato informato nella seconda metà di febbraio. Il direttorio e lo staff hanno invece scoperto la faccenda leggendo i giornali e questa situazione aveva aumentato i malumori tra le parti che da mesi non si parlano. “Non ci rispondono al telefono da autunno, come potevamo fare a dirglielo?”, avevano commentato da Parma.
“Io non ho detto ‘non do i documenti’”, si è difeso Pizzarotti in una conferenza stampa in comune, “ho detto allo staff, venite qui e qualificatevi. Li abbiamo cercati per mesi e siamo disponibili a pubblicare i centinaia di messaggi in cui li cerchiamo. Io mi aspetto scuse e chiarimenti da parte del direttorio”.
E ha poi accusato il direttorio e i vertici M5s: “Non mi sembra un comportamento adeguato per una forza di governo. Ho perso la fiducia in alcune persone del Movimento, ma non nei principi che lo hanno ispirato”.
Il primo cittadino ha anche accusato direttamente Di Maio: “Io penso che una responsabilità ce l’abbia. Non ha mai voluto fissare nemmeno un appuntamento”.
La sospensione dal Movimento è già stata utilizzata una volta per l’ex consigliere regionale dell’Emilia Andrea De Franceschi, dopo l’indagine della Corte dei conti su due contratti: il “portavoce” si appellò al Tar, vinse e venne reintegrato nel Movimento (salvo essere poi espulso dopo la condanna dei giudici contabili in un altro filone d’indagine).
La decisione di sospendere Pizzarotti è un modo per prendere tempo: se accetta in silenzio la decisione e viene poi archiviata la sua posizione, si può valutare un passo indietro. Ma i rapporti sembrano ormai talmente logorati che è impossibile tornare indietro.
La difesa del sindaco M5s di Pomezia
Il primo a prendere le difese di Pizzarotti è stato il sindaco grillino di Pomezia Fabio Fucci: “Sapete cosa è successo?”, ha scritto su Facebook. “Anche io ho ricevuto un avviso di garanzia ma è già tutto archiviato. Chissà come mai nessuno ne ha parlato prima. Pensate che disastro se mi fossi dimesso per un avviso di garanzia basato su accuse inconsistenti e reati inesistenti”.
E poi ha concluso: “Noi sindaci del Movimento siamo sindaci di frontiera ci vuole coraggio ad amministrare città che il Pd ed altri hanno devastato. A noi del Movimento 5 Stelle spetta il compito di risollevare le città dalle macerie. Sapete qual è il bello? Che ci riusciamo. Un abbraccio a Federico Pizzarotti e Filippo Nogarin sindaco di Livorno. Conosco le difficoltà che affrontate quotidianamente ed apprezzo i risultati che state conseguendo”, conclude il primo cittadino”.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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