OTTANTAMILA MINORI ABUSATI OGNI ANNO: SE LA POLITICA, QUANDO TROVA IL TEMPO, SI INTERESSASSE DI LORO?
I DATI AGGHIACCIANTI DI TELEFONO AZZURRO: IL 68,9% DEGLI EPISODI AVVIENE IN FAMIGLIA
Sono tanti, un esercito di piccole vittime, indifese e spesso silenti.
Cittadini del domani derubati dell’infanzia, un danno che avrà ripercussioni anche nel futuro. Il loro e quello dell’intera società , di cui diverranno membri.
Sono i 70-80 mila minori abusati nel Belpaese, il nove per mille della popolazione minorile. Per loro nemmeno le pareti domestiche offrono un rifugio sicuro.
Al contrario: il 68,9% degli episodi avvengono in famiglia, così come l’80% di quelli di bullismo hanno come teatro gli istituti scolastici.
Sono i dati agghiaccianti di Telefono Azzurro nel periodo compreso fra il 1° gennaio del 2015 e il 31 gennaio 2016.
I ragazzi lo sanno. E uno su tre mette fra i diritti più violati, dopo quello ad avere uguali possibilità per ricchi e poveri (segnalato dal 42%), proprio quello alla protezione da violenze e abusi.
Dicevamo dei luoghi. Quelli pubblici e sconosciuti, da sempre nell’«immaginario collettivo» identificati come i più insidiosi, la statistica ci dice che sono presenti in percentuali decisamente basse (4,3%), come rivelano le chiamate alla «Helplines». Secondo il Report di Child Helplines International, nel periodo dal 2003 al 2013, i minorenni di tutto il mondo si sono rivolti alle «linee d’aiuto per maltrattamento fisico nel 32% dei casi, abuso sessuale nel 19%, abuso psicologico nell’11%.
Dai dati relativi ai casi segnalati al Servizio 114 Emergenza Infanzia del Telefono Azzurro, il diritto alla salvaguardia nei confronti di ogni forma di abuso e violenza risulta – in linea con la percezione dei bambini – tra quelli più violati.
La percentuale più alta di richieste riguarda situazioni di abuso e violenza (48,3%) dietro le quali spesso c’è un quadro di fragilità nelle relazioni interpersonali, in famiglia e fuori.
Su un totale di 2210 casi gestiti nel periodo in esame, quelli con motivazione primaria di abuso e violenza sono stati 1068.
Il 26% composto da casi di abuso psicologico, il 25,3% di abuso fisico, quasi il 10% sessuale.
Il presunto responsabile della situazione di disagio del bambino è nel 73,7% un genitore (madre nel 44,2% e padre nel 29,5%), un parente nel 3,3%, un amico nel 3,2%, un conoscente nel 3%, un insegnante nel 2,5%.
Solo il 2,2% dei responsabili sono estranei adulti.
E il confronto con gli altri Paesi?
È difficile in assenza di una banca dati che permetta una rilevazione omogenea e un monitoraggio su scala nazionale. La letteratura scientifica ci dice che l’Italia ha un indice di prevalenza di abusi e maltrattamenti del 9,5 per mille, pari a circa 70/80mila casi l’anno, rispetto all’11,2% dell’Inghilterra e al 12,1% degli Usa.
In Europa 18 milioni di bambini sono vittime di abusi sessuali (13,4% delle bimbe e 5,7% dei bambini), 44 milioni di violenza fisica (22,9%), 55 milioni di violenza psicologica (29,6%).
Le nuove tecnologie non hanno migliorato al situazione. L’industria dell’abuso sessuale online genera ogni anno 50 mila nuove immagini a danno di minori. Insomma, la diffusione di Internet allarga alla realtà virtuale la geografia dell’infanzia violata.
Maurizio Gallo
(da “il Tempo“)
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