PRODI RITIRA LA CANDIDATURA, BERSANI SI DIMETTE DA SEGRETARIO, LA BINDI DA PRESIDENTE: PD DIVISO IN TRIBU’, RENZI E GRILLO HANNO RAGGIUNTO LO SCOPO DI RESUSCITARE BERLUSCONI
I CENTO FRANCHI TIRATORI PD OGGI HANNO VOTATO PER RIMETTERE IN GIOCO IL GOVERNISSIMO TANTO CARO AL CAVALIERE MENTRE GRILLO HA IL COMPITO DI TENERE BLOCCATI I SUOI… SE IL PD APPOGGIA LA CANCELLIERI PERDE SEL E TRADISCE LA BASE, SE APPOGGIA RODOTA’ PERDE MONTI E L’ALA MODERATA.. IN ENTRAMBI I CASI PERDE LE ELEZIONI
“Oggi mi è stato offerto un compito che molto mi onorava anche se non faceva parte dei programmi della mia vita. Ringrazio coloro che mi hanno ritenuto degno di questo incarico. Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni”.
Così Romano Prodi prende atto della mancata convergenza sul suo nome nella corsa al Quirinale.
Ma non finisce qua, pochi minuti e arrivano le dimissioni della Bindi: “Il 10 aprile ho consegnato a Pierluigi Bersani una lettera di dimissioni da presidente dell’Assemblea nazionale del Pd. Avevo lasciato a lui la valutazione sui tempi e i modi in cui rendere pubblica una decisione maturata da tempo. Ma non intendo attendere oltre”.
Continua la Bindi: “Non sono stata direttamente coinvolta nelle scelte degli ultimi mesi- aggiunge- nè consultata sulla gestione della fase post elettorale e non intendo perciò portare la responsabilità della cattiva prova offerta dal pd in questi giorni, in un momento decisivo per la vita delle istituzioni e del paese”.
Ultimo colpo di scena tra pochi minuti. Bersani al Capranica annuncerà le proprie dimissioni da segretario.
Ormai la scena del ring interno al Pd è questa: Grillo sale sul ring e tiene da tempo bloccato Bersani, arriva Renzi e lo riempie di botte, poi passano D’Alema, Fioroni, giovani turchi e altri “democrat”e gli assestano due sberle.
Chi ha un mandato preciso, chi un disegno personale ambizioso, chi piccole vendette personali da saldare, tutto è funzionale a un esito finale: sfasciare il Pd e salvare Berlusconi.
Diffidate da chi si dichiara più anti-berlusconiano di altri e da chi per primo accusa gli altri di essere franchi tiratori: da consumati attori sanno mentire meglio di altri e rendere più credibili le proprie bugie.
Domanda: chi aveva interesse a far mancare 100 voti a Prodi?
Intanto chi può controllarne 100.
D’Alema non ne controlla neanche la metà , Renzi con le ultime aggregazioni era arrivato a 95, gli ex Dc ci possono arrivare, gli altri contano poche decine a testa, il grosso è con Bersani.
E’ anche possibile che l’operazione sia stata avallata da due gruppi con interessi convergenti nel contingente.
Domanda: perchè affossare ieri Marini, nome da “governissimo”, e oggi Prodi, nome da chiusura al governissimo?
C’è la convergenza tra un fine politico e uno personale.
Nel Pd c’è chi vuole l’accordo con il Pdl e chi no.
I primi sono stati spiazzati dalla rivolta della base, i secondi dalla convergenza tra chi invece vuole un governo di larghe intese e chi ha come unico fine semplicemente quello di far fuori Bersani e prendere il suo posto.
In questo quadro Grillo ha il compito di tenere “congelati” i suoi parlamentari, attaccare solo il Pd e di fatto favorire il Pdl.
Ogni volta che Berlusconi appare alle corde, ecco che arrivano i “rianimatori associati”, chi applica il respiratore e chi distrae l’arbitro alllo scopo di prendere tempo.
Domanda: perchè il Pd non vota Rodotà ?
Perchè votare un candidato proposto da Grillo senza che i Cinquestelle si impegnino a votare la fiducia a un futuro governo sarebbe un suicidio politico.
E quanti franchi tiratori ci sarebbero nel Pd pronti a impallinare anche Rodotà ?
Conclusione: chi aveva il compito di resuscitare i morti c’è riuscito.
Forse non tutti si sono ancora accorti di chi ha tirato le file.
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