QUANDO BORGHEZIO DICEVA AI TERREMOTATI CHE “L’ABRUZZO E’ UN PESO MORTO PER L’ITALIA”
IL COMPAGNO DI BANCO DI SALVINI A BRUXELLES DICEVA CHE I TERREMOTATI ABRUZZESI DOVEVANO RIMBOCCARSI LE MANICHE INVECE CHE CHIEDERE AIUTI ALLO STATO… ORA GLI SCIACALLI FANNO IL PUTTANTOUR IN ABRUZZO
Ieri Matteo Salvini è andato in Abruzzo a scattare qualche foto e a girare qualche video da pubblicare sulla sua pagina Facebook.
Il leader della Lega ha voluto dimostrare in questo modo la sua vicinanza alle popolazioni terremotate nella convinzione che parlare con la gente sia più importante — e risolutivo — che ad esempio essere a Strasburgo quando c’era da votare una risoluzione sullo sblocco dei finanziamenti per il terremoto.
Evidentemente per Salvini fare politica coincide con fare propaganda, e il nostro sciacallo delle nevi si è paracadutato sul Gran Sasso in tenuta da battaglia.
È interessante notare però come pochi anni fa nella Lega Nord la pensassero in maniera proprio diversa: ad esempio Mario Borghezio, collega di Salvini all’europarlamento riteneva che i terremotati del 2009 stessero facendo troppa sceneggiata.
Così Borghezio al telefono con Klaus Davi ci faceva partecipi delle sue riflessioni sull’Abruzzo e sul terremoto che ha devastato l’Aquila nel 2009 spiegandoci che quella parte del Paese è “un peso morto per noi come per tutto il Sud”.
Era il 10 gennaio del 2011 e Borghezio paragonava la situazione dei terremotati con quello del “popolo veneto” in seguito all’alluvione del 2010:
Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. Il comportamento di molte zone terremotate dell’Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate. È stata un po’ una riedizione dell’Irpinia: prevale sempre l’attesa degli aiuti, non ci sono iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall’alto, nonostante dall’alto arrivi molto”
Borghezio insiste nel dire che “nel meridione” stanno sempre ad aspettare l’intervento dello Stato Centrale e non si rimboccano le maniche.
Ed è singolare che in questi giorni il più feroce critico dell’inerzia e della lentezza della ricostruzione sia proprio il leader della Lega Nord, Matteo Salvini che del resto è noto per aver definito in modo spregiativo i napoletani “colerosi e terremotati” intonando un coro da stadio.
Dal quando è Segretario della Lega (2013) Salvini ha fatto di tutto per rendere il partito un movimento nazionale, però non tutti hanno dimenticato quel periodo recente in cui gli abruzzesi per i leghisti erano “terroni” e dei parassiti dello Stato.
Salvini ha avuto, a Bruxelles, l’occasione per aiutare le popolazioni terremotate e non l’ha fatto perchè non ha votato perchè come al solito era assente.
Quindi abbia il buon gusto di tacere.
(da “NextQuotidiano”)
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