QUANTI SONO GLI IMMIGRATI REGOLARI, GLI IRREGOLARI E I RICHIEDENTI ASILO IN ITALIA
QUASI SEI MILIONI SONO IN REGOLA, SETTE SU DIECI FANNO GLI OPERAI… I RICHIEDENTI ASILO SONO 153.700…. IL 40% DEI PROFUGHI HA DIRITTO ALL’ASILO E GLI VIENE RICONOSCIUTO
Il Corriere della Sera pubblica oggi una tabella riepilogativa e racconta i numeri dell’immigrazione, segnalando il numero di immigrati regolari, degli irregolari e dei richiedenti asilo sul territorio italiano.
I regolari vivono ormai da anni nel nostro Paese e hanno superato quota 5 milioni. Persone che lavorano, studiano, pagano le tasse.
La comunità più numerosa è quella dei romeni con circa 1 milione e 200 mila persone, seguita da circa 450 mila albanesi e 420mila marocchini.
Oltre 500 mila (pari a circa l’8 percento) sono invece gli irregolari che non sono riusciti a ottenere lo status di rifugiato, ma sfuggono all’espulsione perchè gli Stati di origine non accettano il rimpatrio.
Altri decidono di non andare via alla scadenza del permesso di soggiorno.
Sono stati concessi quasi 4 milioni di permessi, di cui oltre un milione e 600 mila a durata limitata.
Ma nessuno è in grado di sapere quanti stranieri siano effettivamente usciti dall’Italia.
L’86,6% degli stranieri sono dipendenti, oltre il 70% svolgono mansioni di operaio, più del doppio degli italiani.
Il tasso di disoccupazione nel 2016 è in diminuzione (15,4% contro il 16,2 del 2015), ma rimane comunque molto alto rispetto ai livelli pre crisi (nel 2008 era l’8,5%).
Ben «1 milione e 181mila sono gli stranieri inattivi in età lavorativa (ovvero tra i 15 e i 64 anni) e tra loro ben il 72% sono donne».
Infine, oltre ai numeri degli SPRAR e delle strutture temporanee d’accoglienza, il Corriere racconta che nel 2018 sono giunti via mare 4.723 stranieri, poco meno della metà di quelli arrivati nello stesso periodo dello scorso anno.
Gli eritrei sono 1.184, i tunisini 754. La maggior parte di chi viene accolto negli hotspot richiede asilo, e il 40 per cento riesce a ottenere lo status o una protezione equivalente.
Gli altri sono destinati al rimpatrio,ma la politica delle espulsioni continua a mostrare gravi carenze perchè soltanto pochissimi Stati accettano i rimpatri.
(da “NextQuotidiano”)
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