RAGGI, E’ STATO PIU’ FACILE VINCERE CHE METTERE ASSIEME UNA GIUNTA
TROVATI SOLO 5 ASSESSORI SU 10: IL SINDACO RACCOGLIE PIU’ NO CHE SI’
Chi pensava che, per il Movimento Cinque Stelle, il difficile sarebbe stato vincere le elezioni, probabilmente si dovrà ricredere.
Per Virginia Raggi è stato meno complicato battere il Pd che far «partire» la macchina amministrativa, componendo la giunta
Alla Raggi, che da due mesi conduce riservatissimi «colloqui», mancano ancora diverse caselle.
E, al momento, sono più i «no» incassati che i sì. Tanto che, negli ambienti dei Cinque Stelle, circola pure un’idea: rinviare la prima seduta dell’Assemblea Capitolina. Dal 7 luglio, come annunciato, al 13 luglio.
Raggi, dalla proclamazione del 23 giugno ha dieci giorni per convocare il primo consiglio comunale e altri dieci giorni per riunirlo.
Al momento – mentre Filippo Nogarin a Livorno annuncia due nuovi assessori – Raggi ha quattro nomi certi (Paolo Berdini, Luca Bergamo, Andrea Lo Cicero e Paola Muraro) e una possibile (Flavia Marzano).
Ma su un paio di figure individuate (Antonio Blandini e Donatella Visconti) ci sarebbe una frenata. Fa cinque su dieci.
Due i «buchi» che pesano: il Bilancio (dopo il no di Marcello Minenna si è rifatto il nome di Daniela Morgante, già assessora con Marino) e i Trasporti, dove ha già rifiutato Marco Ponti del Politecnico di Milano (il nome che circola viene da Torino: Cristina Pronello).
Raggi non ha neppure fatto le prime nomine. Per Daniele Frongia, il braccio destro che dovrebbe fare il capo di gabinetto, c’è un problema con la Severino: essendo stato consigliere comunale, almeno per un anno non potrebbe ricoprire ruoli dirigenziali. Intanto la prima riunione con assessori, parlamentari e consiglieri viene fatta all’ex comitato elettorale, non in Comune.
Convocato anche l’ad di Ama (rifiuti), Daniele Fortini. Respinte le sue dimissioni, verrà prorogato nell’incarico: «I dirigenti prima si devono assumere le loro responsabilità e fornirmi report periodici», dice Raggi.
Poi annuncia: «Coinvolgeremo i cittadini nelle scelte. E riapriremo il Campidoglio alle visite».
Ernesto Menicucci
(da “il Corriere della Sera”)
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